I Nonni contro la crisi della Paghetta

La paghetta, quel rito mitico che ha accompagnato tutti noi nella nostra adolescenza, fino al raggiungimento di un'autonomia economica che per me, per fortuna, è arrivata piuttosto presto. L'attuale crisi non lascia scampo, si taglia tutto e dappertutto, anche se i nostri politici continuano a lanciare messaggi ottimistici.
Ma ecco un'ancora di salvezza, se i genitori non ce la fanno... arrivano i nonni in soccorso dei giovani e delle loro necessità che nel tempo sono diventate più tecnologiche (cellulari, internet, MP3): almeno noi ce li spendevamo in pizza al taglio e, se ti andava bene, una sera al cinema con la ragazza che ci piaceva! Segno dei tempi che cambiano... Bye, Rex

La nonna in nero (di Massimo Gramellini)
In questa crisi economica esiste una variabile poco considerata dagli esperti: i nonni. Sono loro gli elargitori inesausti dei tre beni che latitano di più: amore, tempo, denaro. Sì, denaro. Il crollo delle «paghette» infantili è uno degli effetti meno denunciati ma più profondi dell’impoverimento collettivo, anche perché si abbatte su una fascia della popolazione che negli ultimi decenni aveva goduto di un benessere ininterrotto e crescente, sovvenzionato dai familiari con generosità talvolta eccessiva. Ma era inevitabile che i genitori, dopo aver tirato la cinghia in proprio, cominciassero a stringere quella della prole. A Parigi hanno pubblicato uno studio che rivela i numeri del declino: la paghetta media del ragazzino francese è scesa a 20 euro al mese, se maschio, e a 17 se femmina, essendo le pari opportunità un artificio retorico che si tende a rinnegare fin dall’infanzia.

Su questo quadro fosco di ristrettezze si staglia un salvagente brizzolato: i nonni. Tocca a loro rimpinguare le entrate dei nipoti, e a farlo di nascosto, addestrandoli fin da piccoli alla pratica dei guadagni non dichiarati. Il vero dramma è che in un’epoca di lavori precari e sottopagati la funzione supplente esercitata dai nonni non si placa col raggiungimento della laurea o della maggiore età, ma prosegue teoricamente all’infinito, essendo la vita dei nonni sempre più lunga e le possibilità di sistemarsi dei giovani sempre più rare. Il risultato è una società in cui i nonni mantengono i nipoti con i risparmi che pensavano di lasciare in eredità ai figli.

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