Tanto pè Cantà

Secondo Post dedicato all'Onorevole (???) Salvini. Questa volta pubblico un commento di Massimo Gramellini, come sempre graffiante e ironico. Bye, Rex

Il galateo secondo Matteo di Massimo Gramellini

Un politico della famigerata Prima Repubblica si sarebbe mai fatto beccare su YouTube intento a cantare a squarciagola coretti contro i napoletani? Secondo me no, e per due ragioni. La prima è tecnica: YouTube non esisteva ancora e un razzista poteva andarsene tranquillamente in giro a intonare le sue odi al Vesuvio, correndo al massimo il rischio di ricevere una pizza salutare sul grugno, ma certo non di essere ripreso da un telefonino e poi esposto al pubblico ludibrio della Rete. La seconda ragione è squisitamente estetica: fino a una ventina d’anni fa, i politici desideravano ancora dimostrarsi diversi dalla parte più becera dei loro elettori. E questa diversità imponeva il rispetto di un galateo minimo: ipocrita fin che si vuole, ma tale da tirare una netta linea di confine fra il Parlamento e il bar sport. In seguito è scattata la rivoluzione della sedicente spontaneità: la politica ha smesso di parlare con la gente, ma ha cominciato a parlare come la gente. Vantandosene pure, e spacciandola per evoluzione della democrazia.

Ecco perché il leghista Matteo Salvini, immortalato con un bicchiere di birra in mano e un mare di luoghi comuni sulla bocca, anziché vergognarsi per una caduta di stile ha potuto rispondere scandalizzato che si trattava di un coro cantato in tutti gli stadi. L’idea che un parlamentare non sia un ultrà, e che non possa mai comportarsi come un ultrà, nemmeno nel tempo libero, deve sembrargli piuttosto bizzarra, forse anche classista, ma sicuramente meritevole di un’altra birra e di un’altra canzone.

Post più popolari