Quei soliti buoni propositi

Auguri per un 2012 con azzurri orizzonti
Avete fatto la vostra lista di buoni propositi per il nuovo anno? Tutto volge all'insegna dell'austerità, son finiti i tempi di varietà, nani e ballerine e anche noi dobbiamo adeguarci al nuovo minimal style imposto dalla crisi. Personalmente non faticherò molto, il mio benessere è da sempre low cost, mi accontento di quei piccoli piaceri della vita per i quali non servono carte di credito (comprese le belle dormite, coniglio nano dispettoso permettendo, suggerite dal grande Gianluca Nicoletti, autore dell'interessante articolo che vi propongo), sempre sperando che i Maya non abbiano visto giusto con la loro famigerata profezia! Enjoy, Rex

12 consigli per il 2012 (Gianluca Nicoletti per La Stampa) 
Il buon senso prevale nei propositi per l' anno nuovo
The Huffington Post, il più blasonato dei blog d’informazione, pubblica i 12 buoni propositi per il 2012. Sono essenzialmente piccole regole di saggezza e buon senso, proprio come si potrebbero leggere sul calendario di Frate Indovino. Mai un anno però si presentò così adatto a propositi minimali, oggi non potremmo impegnare le nostre certezze se non in modesti corroboranti alla sopravvivenza, schiacciati globalmente da crisi finanziaria, foschi scenari di guerra e cruente catastrofi naturali. Come se non bastasse c’è anche l’ incombere della profezia Maya, che ci vorrebbe al lumicino tra 12 mesi. Per questo la lista non è assolutamente da sottovalutare.
Nel2012, anno di vacche magre per tutti, di certo non sarà più l’ossessione per la dieta a monopolizzare la classifica delle buone intenzioni, molto meglio quindi porsi questi micro obiettivi mirati al benessere low cost. S’inizi con la rivalutazione delle belle dormite. Fa risparmiare perchè chi dorme non spende, ma è anche vero che finora nessuno di noi dormiva senza sensi di colpa, era certo molto più trendy raccontare di fare le ore piccole, millantare l’ insonnia per attività dell’ intelletto, o più biecamente per corrosivi tour alcolici o fantaerotici.
 
Il secondo consiglio di migliorare la postura sembra diretto soprattutto a chi lavora davanti a un monitor. E’ bene ricordarlo, ma in troppi nostri uffici purtroppo persiste il distruttivo arredo vintage abbinato a un hardware decennale. Per usare al meglio i nostri giorni di vacanza, come è poi consigliato, bisognerebbe forse eliminare il faticosissimo lavoro di scelta del luogo, di obbligo al divertimento coatto, di contiguità con animatori. Il settore dei buoni propositi più vicino ai consumi alimentari chiede l’astensione dalle bevande colorate e frizzanti e dagli snack, divorati per il solo gusto di farlo. Ingerire cibo spazzatura come diversivo atrofizza il piacere del palato, alla lunga rende pure impossibile ogni altro piacevole disimpegno della fascia gratuita.

E’ invece utile ricordare di fare qualche bel respiro, a noi che al massimo sbocconcelliamo l’ossigeno del nostro habitat. La respirazione come attività consapevole ci permette di metterci in contatto con la parte più sommersa di noi. Immancabile il classico consiglio della nonna di pulirsi bene la faccia prima di andare a letto, per essere fresche e splendenti il giorno dopo. Dopo la nota deriva dell’analogo consiglio sui 100 colpi di spazzola, c’è forse qualche piccola riserva a ribadirlo. Nel caso meglio fare un’aggiunta “local” estendendo il lavacro anche al cerone maschile, oggi forse un po’ in ribasso come pratica. Di sicuro non tutti saremo in grado di ubbidire alla regola dei 10 minuti di Yoga quotidiani. Potremmo magari provare a sostituirlo con il proposito di staccare i telefoni 10 minuti al giorno.

Pure la regola della bicicletta una volta a settimana non è certo praticabile in tutti i percorsi casa lavoro, in città come Roma potrebbe equivalere a un suicidio. A piedi però potrebbe andare chiunque e quasi ovunque. Siamo spesso restii a farlo, però paghiamo la palestra per correre sul tapis roulant. Noi ancora ci chiediamo perché amare significhi non dire mai “mi spiace” e raramente chiediamo scusa a chi pestiamo i piedi. Prendiamo comunque atto che l’espressione andrebbe usata solo se ispirata da sincero convincimento. Sembrerebbe difficile invece privare le italiane dell’irrinunciabile tacco stratosferico, accessorio simbolo del successo.

Le signore della tv sembrano trampoliere, le ragazzine che aspirano a essere reginette del reality si farebbero imbullonare gli stiletti del 14 ai calcagni. Forse ancora non siamo pronti a questa rinuncia, che però salverebbe tante giovani vite. Il punto finale chiede di fare almeno una volta a settimana una cosa a proprio esclusivo vantaggio. E’ difficile davvero pensare a un atto che non sia condizionato da necessità sociali, professionali, familiari, affettive, burocratiche, bio mediche, confessionali.

Per noi resta veramente poco, forse proprio per questo sarebbe bene mettere ogni tanto un nostro piacere in testa ai tanti doveri. Sempre purché resti tra i desideri a buon mercato, i soli che forse potremmo permetterci ancora di immaginare.

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