Scandali e Civiltà Politica

Ennesimo scandalo a luci rosse per un politico straniero… mentre da noi furoreggiano le Berluschine e le Api Regine… altrove gli scandali sono fatali e determinano la fine della carriera politica dei protagonisti… Bye, Rex

SCANDALO A MONTREAL – IL MINISTRO DEGLI ESTERI CANADESE DIMENTICA A CASA DELL’AMANTE IMPORTANTI DOCUMENTI SEGRETI: “DIMISSIONATO” – NEL PASSATO DI LEI RELAZIONI TURBOLENTE E MISTERIOSI OMICIDI…
Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

Julie Couillard, 38 anni, ex modella dagli occhi affascinanti, è una mantide. Chi la ama fa una brutta fine, mentre lei continua a cacciare. L'ultima vittima è un personaggio non da poco: Maxime Bernier, ministro degli Esteri del Canada. Divorziato, 45 anni, un po' troppo disinvolto quando si tratta di comportamenti e sortite pubbliche, si è dimenticato su un divano a casa della sua amica Julie documenti top secret. Dossier riservati riguardanti il vertice Nato svoltosi a Bucarest.

Quando la donna li ha trovati dice di essere stata «colta dal panico» e li ha subito consegnati ad un avvocato che li ha girati al governo. Per Bernier è stata la fine. Il premier conservatore Stephen Harper, sotto il fuoco dell'opposizione, ha provato a resistere difendendo il ministro, ma poi lo ha dimissionato.

Il passo, inevitabile, ha esposto Bernier ad altri pettegolezzi e rivelazioni, spesso alimentati da Julie, scaltra quanto bella. Invece di nascondersi, si è offerta agli sguardi indiscreti dei media. Un tipino abituato a cavalcare le onde e per nulla preoccupata di fornire particolari sulla sua relazione — oggi finita — con il ministro.

Julie ha così ricostruito il primo «scandalo». Durante la cerimonia di insediamento del governo, Bernier si è presentato con l'amica che sfoggiava un vestito scollato, subito oggetto di attenzioni e critiche dei bacchettoni. Lei sostiene che è stato proprio il ministro a consigliarle di indossare quell'abito, a patto di accompagnarlo «con una giacca corta».

«Invece avrei dovuto dar retta al mio istinto femminile e scegliere qualcosa d'altro», si è giustificata Julie provando a sembrare una novizia turbata. Non contenta, la modella si è divertita a svelare i complimenti ricevuti da George Bush in persona durante un incontro ufficiale. Lei, ovviamente, era al fianco di Bernier e quando il presidente li ha visti ha esordito così: «Bene, bene, Maxime vedo che sei in buona compagnia».

Carezze che hanno solleticato la sua vanità e inorgoglito Bernier, ormai deciso a presentare Julie come «la mia sposa». Una consacrazione del ruolo di first lady che avrebbe permesso alla modella di partecipare, durante una missione all'Onu, ad alcune riunioni riservate al fianco del ministro, a dare consigli sui rapporti con la stampa e a presenziare a cene — a volte delicate — con i colleghi di governo di Bernier.

Apparizioni sembrate a molti innoportune, visto il passato turbolento della modella. Julie è stata legata per diversi anni a Gilles Giguère, esponente di spicco degli Hells Angel, una banda di motociclisti coinvolti nel traffico della droga e pronti a tutto. Una storia sentimentale finita tragicamente. Giguère, sospettato di essere un informatore della polizia, è stato assassinato: nessuno è stato mai arrestato per l'omicidio anche se gli investigatori hanno sempre pensato al regolamento di conti.

Chiuso questo capitolo, Julie ne ha aperto un altro, non meno «caldo». Dal 1997 al 1999 è stata sposata con Stéphane Sirois, membro dei Rockers, altra gang sulle due ruote. Una contiguità che l'ha trascinata, insieme al padre, in una indagine poi conclusasi con un nulla di fatto. Inciampi di una vita spericolata, con Julie tenuta d'occhio dalla Legge e dai gangster. Al capo dei Rockers, infatti, la love story tra Sirois e Julie non piaceva perché pensava che la ragazza passasse informazioni agli «sbirri». E un giorno il boss ha convocato Sirois intimandogli una scelta: noi o Julie. Lui ha scelto la ragazza. E, come dicono gli amici, se ne è pentito.

Caduto in depressione, Sirois si è trasformato in una talpa della polizia. Julie, intanto, aveva scelto un'altra strada che l'ha portata ad avere relazioni — forse non solo di lavoro — con un imprenditore, titolare di una società di sicurezza. E infine al rapporto con Bernier. Un amore nato in una vacanza ai Caraibi e proseguito fino alla scorsa primavera con il ministro talmente perso da perdere anche i documenti riservati.

Viene da chiedersi perché li avesse portati a casa dell'amante: voleva forse stupirla facendole vedere le cartelle con il timbro «segreto»? Un'ingenuità o un errore pagato caro. Anche perché quello che sembrava un legame intenso si è dissolto al primo guaio vero. Con la mantide veloce a divorare l'ultima fiamma. «Scusatemi, devo mettere insieme i cocci della mia esistenza — ha detto Julie ai giornali —. Ma la vita continua e io continuo a vivere». Là fuori qualcuno la aspetta.

Post più popolari