Scandalo in salsa Europea

Della serie: tutto il mondo è paese, ecco servito il prossimo scandalo in salsa Europea…

Forse, e sottolineo Forse, nove gli italiani coinvolti, staremo a vedere, intanto gli Inglesi danno prova di serietà e iniziano ad epurare i colpevoli: beati loro! Concludo con la speranza di non leggere in futuro i nomi degli Ultimi Giapponesi in questi elenchi, in caso contrario sarebbe la mazzata finale. Bye, Rex


Europarlamento, sotto esame nove italiani

• da Corriere della Sera del 14 luglio 2008, pag. 10di Ivo Caizzi

Dal tam-tam interno all’Europarlamento di Strasburgo è trapelato che almeno nove italiani risulterebbero tra i tanti eurodeputati di molti Paesi Ue coinvolti nella verifica dell’Assemblea comunitaria sui presunti abusi nell’uso dei circa 16 mila euro mensili previsti per pagare gli assistenti. In questa lista non ufficiale, diffusa dal sito tedesco Europa-Transparent , il politico italiano più influente sarebbe il leader della Lega Umberto Bossi, che ha da poco lasciato il seggio europeo per assumere il nuovo ruolo di ministro per il Federalismo nel governo Berlusconi. Seguono il presidente della commissione giuridica Giuseppe Gargani di Forza Italia, Antonio Panzeri del Pd, il radicale Marco Pannella, Salvatore Tatarella di An, l’altoatesino Michi Ebner del Svp. Sotto osservazione sarebbero anche ex eurodeputati come la radicale Emma Bonino e Francesco Musotto e Giorgio Lisi di Forza Italia perché la verifica si riferisce ai fondi utilizzati nel 2004.

Un primo rapporto interno sulle spese degli eurodeputati era stato secretato dalla Presidenza dell’Assemblea comunitaria e fatto leggere solo ai membri della commissione parlamentare di controllo sul bilancio (garantendo l’anonimato ai casi segnalati). L’incartamento era stato inviato alla sonnolenta antifrode Olaf di Bruxelles, diretta dal tedesco Franz-Herman Bruener, che come al solito non sembra reagire con rapidità e attivismo. La vicenda aveva fatto gridare allo scandalo perché alcuni eurodeputati avevano confermato la tendenza diffusa di smistare somme per gli assistenti a «società di servizi» dietro cui si sospettavano parenti, amici e interessi diretti e indiretti dello stesso parlamentare. Il liberale britannico Chris Davies aveva definito il rapporto ‘«dinamite» e quanto riportato su alcuni suoi colleghi «da arresto».

Vari eurodeputati coinvolti nella verifica in corso hanno spiegato al Corriere di ritenere che si tratti di un invito a giustificare meglio e in dettaglio la destinazione delle somme fornite dall’Europarlamento per pagare gli assistenti. Alcuni degli italiani citati non erano raggiungibili giovedì e venerdì scorsi. «Bossi è in Lapponia e non credo che quando era a Strasburgo possa essersi occupato dell’argomento», afferma il capo degli eurodeputati leghisti Mario Borghezio. Tutti gli interpellati hanno comunque garantito di poter dimostrare la loro correttezza. «Ho ricevuto la lettera di chiarimenti dagli uffici amministrativi dell’Europarlamento e ho già inviato quanto dimostra in dettaglio come ho speso i fondi per i miei collaboratori», ha detto Gargani. «Il mio caso scaturisce da un ritardo nell’organizzare alcuni aspetti amministrativi del mio ufficio», afferma Panzeri.

Un caso delicato riguarda i conservatori britannici. Due loro eurodeputati, Gilles Chichester e Den Dover, sono stati convinti dal loro leader nazionale, David Cameron, a dimettersi dagli incarichi direttivi nella del1gazione europea. Secondo vari giornali inglesi, avrebbero trasferito centinaia di migliaia di euro a società esterne per gratificare anche familiari. Il conservatore John Purvis avrebbe elargito pagamenti alla Purvis & C. di cui è socio. Il suo collega Robert Atkins, ex ministro, avrebbe utilizzato i fondi dell’Europarlamento anche per partecipare al matrimonio del figlio negli Stati Uniti. Cameron ha deciso di inviare a Bruxelles un esperto per mettere sotto controllo le spese dell’intera delegazione. L’eurodeputato laburista ed ex attore britannico Michael Cashman avrebbe invece concesso al suo boy-friend uno stipendio da assistente di 8 mila sterline.

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