Ossimoro Italia

Sarebbe stupefacente se in questo paese si tornasse a parlare di politica senza litigare, senza pensare solo alle poltrone da spartire o agli interessi di bottega. Siamo un ossimoro vivente, anzi moribondo e non si intravede alcuna luce in questo lungo tunnel che ci ha inghiottiti, di certo non ci salverà il prossimo miliardario sbruffone di turno. Sarebbe stupefacente se qualcuno riuscisse a capire i nostri problemi quotidiani e vivesse le sue giornate per cercare di risolverli, lavorando alacremente con vero spirito di servizio ed equità sociale. Ci vuole energia positiva, basta con questi inutili elefanti. Bye, Rex

STUPEFACENTE (Massimo Gramellini per la Stampa)
C’è ancora qualcosa che ha il potere di stupirci? Sfogliamo il notiziario di giornata. La Regione Lazio della sora Polverini, in preda a un attacco di cultura, organizza per gli alunni delle elementari romane la proiezione di una puntata de «I Cesaroni». Olè. Il Partito Democratico riesce a dividersi persino sulla nomina del presidente dell’Anci, l’associazione dei sindaci. Hanno fatto le primarie, non è una battuta, e lo sconfitto ha chiesto il riconteggio: neanche questa è una battuta. Olè. La figlia del presidente del Consiglio manda un esposto al ministro di Giustizia nominato dal presidente del Consiglio per lamentarsi di una sentenza che riguarda un’azienda del presidente del Consiglio. Olè. La Virtus Bologna allunga oltre due milioni di dollari a un giocatore di basket della Nba per giocare una partita sola. Doppio olè (uno a milione). La crisi toglie il sonno agli italiani, invece la Camera si occupa forsennatamente di imbavagliare le intercettazioni, una pratica che interessa soltanto chi sta al telefono coi pregiudicati, mentre i provvedimenti dimagri-casta agitati come turiboli d’incenso per tutta l’estate si devono essere persi in qualche sottoscala. Olè. Le agenzie di rating ci declassano, ma il ministro dell’Economia con delega alla saccenza se ne infischia e pure le Borse, mai andate così bene. Olè.

Mi domando cosa possa ancora scuoterci da tanto torpore. Forse il manipolo di democristiani che, a sentire i sussurri di Palazzo, fra qualche settimana farà cadere il governo: quello sì sarebbe stupefacente.

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