Storie di (comodi) Pendolari Moderni

La vicenda di Cofferati, colui che avrebbe dovuto essere il novello Berlinguer o Lama, ha del paradossale. In effetti in pochi sapranno che di recente ha dichiarato che non si sarebbe ricandidato alla poltrona di Sindaco di Bologna (dove ha fallito) per incompatibilità ambientale: è diventato da poco papà e la sua famiglia vive a Genova, troppo stress e sacrifici per lui e il suo pupetto.

Ma in questa Italia di furbetti del quartierino certi personaggi cadono sempre in piedi, ecco per lui (come per il redivivo MASTELLA, sigh…) una comoda poltrona a Bruxelles che non sarà dietro l’angolo, ma lassù se fai l’assenteista non se ne accorge nessuno e il lauto stipendio (compresi bonus copiosi) è garantito.

Potrebbe anche scapparci una risata, tanto l’indignazione non potrà più regredire. Saluti dal babbione Rex


Europee, i 500.000 babbioni e Cofferati

• da Il Manifesto del 31 marzo 2009, pag. 12 di Mariella Gramaglia

Ho seguito con affettuosa sollecitudine i primi passi di Franceschini segretario del Pd. Non ho particolari passioni distruttive, cerco di tenere a bada le ire sdegnose e le furie moleste, non ho mai mancato in tutta la mia vita l’appuntamento con il voto. In più, benché le persone che mi sono più care si affannino a dare un pò di ossigeno al mondo di Vendola e dintorni, il sommarsi stanco di tante sigle antiche mi sembra rendere scipita la sfida. Ma un demonio mi soffiava nelle orecchie: «Attenzione, bisogna aspettare la composizione delle liste. Lì si capirà se c`è autonomia, visione del futuro, tempra osiamo dir così - del segretario».

Ieri è stato il giorno del demonio. E la prima indiscrezione è come un crampo allo stomaco. Sergio Cofferati sarà - pare - candidato alle europee. Avevo capito che Sergio Cofferati rinunciasse a battersi per diventare perla seconda volta sindaco di Bologna perché desiderava prendersi cura di un figlio piccolo e amatissimo avuto in età matura. Non sono io ad aver messo il naso in sentimenti e relazioni altrui, cosa che amo fare solo se autorizzata e partecipe. L`ho appreso in ogni dettaglio e per ogni dove: dai quotidiani, alla tv, ai rotocalchi, cui, come si sa, almeno dal parrucchiere non si resiste. Con me, inevitabilmente, l`ha appreso anche il suo figlio maggiore che avrà dovuto fare i suoi conti con le intermittenze del cuore. Intendiamoci, abbiamo tutti degli amici astuti che ti spiegano «la politica»: «Bada, anima candida, usare il figlio era l`unico modo per non ammettere che i bolognesi non lo avrebbero mai rieletto e per restare comunque in pista». Non li ho creduti: più per stanchezza che per ingenuità.

Perché si da Genova si può andare a Bruxelles e non a Bologna? Forse perché si conferma la regola che l`attività di parlamentare europeo è di poco momento e di molto emolumento, un ottimo congedo di paternità per vip? Mi era parso che il Pd volesse, questa volta, prendere sul serio l`istituzione e mettere al lavoro giovani intelligenze a prova di assenteismo. O no? E poi perché non c`è un po` di rispetto per le donne? Alzi la mano chi non conosce almeno una donna che, a una brillante carriera, ha scelto di rinunciare davvero per amore dei suoi figli. Non meriterebbe almeno di non essere presa in giro, come persona e come elettrice? Viviamo in un tale disordine di simboli e di valori che ciò che per un genere è un dramma di vita, per l`altro può diventare un simpatico espediente mediatico? Ma quel che più ferisce è che queste cose Franceschini le sa benissimo e le avrebbe attentamente soppesate. Infatti avrebbe dichiarato: «Cofferati è ancora molto popolare e la vicenda di suo figlio la sanno solo 500.000 persone». Devono avergli preparato un sondaggio. Sostitutivo di ogni principio di responsabilità.

Scriveva Vittorio Foa nel suo ultimo lavoro: «Una caratteristica dell`irrilevanza dei discorsi di oggi è che l`interlocutore non ha più importanza. La parola è un impegno verso qualcuno, verso qualcosa: quando l`interlocutore non è considerato o non c`è, la parola è nel vento». Già, siamo solo 500.000 ad esserci informati, ad aver preso alla lettera relazioni umane e conflitti, a considerarci degni di un`interlocuzione che avesse un nocciolo di verità: 500.000 babbioni riflessivi. E gli altri? Forse erano troppo occupati con l`Isola dei famosi e collocheranno la storia del sindaco di Bologna in un altro reality. Ma è davvero così l`Italia? Un luogo dove - come ci ha insegnato Berlusconi - tutto può esser detto e smentito, affermato e negato, perché tutto è uguale e irrilevante? Io spero ancora di no. Spero in una smentita sdegnata di Franceschini. Lo spero per il Pd e anche, sia detto senza ironia, per Cofferati.


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