Italia, popolo di eroi, santi e politici appecoronati

Anche stavolta siamo riusciti nel difficile intento di distinguerci dal resto del mondo. Forse è proprio vero che non c'è niente da fare, forse ci meritiamo certi nostri Rappresentanti. Per fortuna ci sono sempre gli "Ultimi Giapponesi" che provano a far sentire le ragioni dei Laici, nonostante l'oscurantismo dei media. Bye, Rex

RATZINGER CHI? – IL MONDO INSORGE CONTRO LE PAROLE DEL PAPA ANTI-PROFILATTICO – UNICA ECCEZIONE? LA GRANDE ITALIA, DOVE IL SILENZIO è TOTALE E BIPARTISAN – UNICHE ECCEZIONI: BRUNETTA, LIVIA TURCO E I SOLITI PANNELLA E BONINO…

Fabio Martini per "La Stampa"

Nella giornata del lungo, collettivo silenzio della politica italiana, l'unico ministro italiano che si ritrova sotto la bocca i registratori dei giornalisti è Franco Frattini. A metà pomeriggio, reduce da una delle tante audizioni sui problemi del mondo, tra i corridoi di mogano di palazzo Madama, il ministro degli Esteri, incrociando i cronisti, se la cava così: «Non commento le parole del Papa».

A suo modo sfortunato, Frattini. Costretto alla estrema sobrietà verbale sulle esternazioni papali circa l'uso dei preservativi. Ma nel giorno in cui fior di governi di centrodestra, come quello francese guidato da Nicolas Sarkozy, o grandi coalizioni guidate da una democristiana come Angela Merkel, esprimono senza sfumature il proprio profondo dissenso, in Europa brilla il silenzio italiano. Da palazzo Chigi, né due giorni fa, né ieri, sono trapelati commenti informali e tantomeno formali.

Ma la stessa «astenia» ha colpito l'opposizione, tutta l'opposizione. Quella che si definisce riformista del Partito democratico. Ma anche quella popolare, pane al pane vino al vino di Antonio Di Pietro. Il Tonino nazionale, sempre così loquace su qualsiasi argomento, sul Papa non ha trovato il tempo per dire o per far dire a qualcuno dei suoi. In due giorni, dal vasto arco dell'opposizione in Parlamento, non si è alzata neppure una voce.

O meglio, una sola. Quella di Livia Turco, una ex comunista cattolica, che ha detto esplicitamente come la pensa: «Ad oggi il preservativo è il mezzo migliore per prevenire malattie gravi come l'Aids». In una politica chiacchierona e interventista come quella italiana, stavolta il silenzio è diventato bipartisan. Anche se a scavare, a cercarli uno ad uno, i ministri di Berlusconi, le sorprese non mancano.

E come spesso accade il più anticonformista di tutti è Renato Brunetta, ministro della Funzione pubblica: «Da laico, da uomo, da persona qual sono, penso che i preservativi siano utili. Poi, naturalmente, ognuno ha la sua sensibilità. Utili da tanti punti di vista. Contraccezione. Prevenzione. Sono strumenti tecnologici a disposizione degli umani, gli animali non li usano certamente, che circolano dai tempi del Rinascimento».

E col consueto spirito Brunetta aggiunge: «I primi erano di budello, di stoffa... Per cui fanno parte da secoli della natura dell'uomo, quella stessa che ci ha portato ad aumentare l'età media di vita, ad eliminare la mortalità infantile, le epidemie».

Ma se Brunetta è un laico, il democristiano Gianfranco Rotondi, ministro per l'Attuazione del Programma la vede un po' diversamente: «Il Papa? Mi era noto da prima di questa sua ultima esternazione che nella morale cattolica, la sessualità fosse finalizzata solo alla procreazione. Il Papa fa il suo mestiere. Lo sbaglio dei governi è quello di voler condizionare il mondo ecclesiastico, così come è sbagliata anche la tentazione opposta. Ognuno faccia il suo».

E dunque, ecco la piccola sorpresa finale, per il democristiano Rotondi, «il compito dei governi non è quello di avere un approccio teologico e quindi i governi facciano le politiche che credono, in autonomia». E anche Italo Bocchino, vicepresidente dei deputati del Pdl, è ecumenico: «Il Papa fa il suo mestiere, le sue posizioni sono perfettamente coerenti con un approccio, si sa, conservatore. E d'altra parte è fisiologico che i governi seguano laicamente le proprie politiche».

Chi non si stupisce del silenzio bipartisan è uno dei pochissimi laici integrali come Marco Pannella: «Le dichiarazioni del Papa suonano oramai come un vecchio 78 giri, ma certo non stupiscono silenzi e strutturali subalternanze etiche, morali, politiche e civili da parte del "Regime" italiano, agglomerato unico nel quale non si distingue destra o sinistra e che merita una autentica lotta di Liberazione». Emma Bonino scuote la testa: «Quando c'è in gioco il Vaticano, c'è una debolezza politica bipartisan».

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