Obbligati a Vivere


Perché il diritto alla vita non diventi un obbligo e vivere non diventi una sofferenza insopportabile. Per fortuna c'è ancora qualcuno (Coscioni, Welby, Englaro e ora Ravasin) che ha il coraggio di alzare la voce, anche se la voce non c'è più e di scoperchiare il velo di omertà e ipocrisia su questo scottante argomento. Bisogna lottare per i diritti civili, mai abbassare la guardia. Bye, Rex

Video choc a Napolitano "questa legge mi toglie il diritto di morire"

• da La Stampa del 22 aprile 2009, pag. 12 di R.I.

«In passato ho stabilito la soglia oltre cui non ritengo più che la mia vita debba essere portata avanti a tutti i costi e ho chiesto che si avesse rispetto della mia decisione. Oggi mi viene sottratta l’unica libertà che mi è rimasta: quella di poter decidere sulla mia morte». È uno dei passaggi del video-messaggio di Paolo Ravasin, malato di sclerosi laterale amiotrofica, al capo dello Stato Giorgio Napolitano e ai presidenti del Senato, Renato Schifani, e della Camera, Gianfranco Fini. Paolo Ravasin è presidente della Cellula Coscioni di Treviso. E’ malato, totalmente immobilizzato nel suo letto presso la casa di riposo delle Magnolie di Treviso. Ravasin ha espresso la volontà di non essere sottoposto ad alimentazione e idratazione artificiale, ma il disegno di legge sul fine vita, approvato al Senato, questo non lo prevede, sottolinea lo stesso malato nel video-messaggio, diffuso ieri in una conferenza stampa organizzata a Roma dai radicali.Ravasin ricorda la sua battaglia contro la malattia e il dolore. «Nella struttura in cui ero ricoverato prima - spiega a Napolitano, Fini e Schifani - la macchina che mi consentiva di respirare si staccò per 18 volte in due anni e io dovevo, in apnea, spiegare al personale, che cambiava continuamente, cosa fare per riattivarla. Non avevo neanche un aiuto psicologico. Ancora oggi sto cercando di ottenere un comunicatore simbolico che mi consenta di parlare attraverso gli occhi, poiché non riesco più a muovere un dito». Condizioni «disumane», aggravate da «dolori continui e crescenti, con la febbre che va e viene periodicamente, con continui trattamenti antibiotici».

«L’appello di Paolo Ravasin - afferma Emma Bonino, senatrice Pd - rappresenta un messaggio di altissimo valore politico, specialmente in questo momento molto delicato in cui il disegno di legge sul testamento biologico sta passando dal Senato alla Camera. Ravasin - afferma la senatrice - ci fa capire che ci sono principi che non sono a disposizione di nessuna maggioranza, anche se questa fosse bulgara. In questo momento - sottolinea Bonino - sta avvenendo una sorta di pausa di riflessione dopo l’onda emotiva generata dal caso Englaro e manipolata a livello politico. Se il Ddl dovesse passare anche alla Camera, Ravasin e gli altri pazienti come lui saranno condannati a mettere sondini nasogastrici per un numero imprecisato di anni. E il diritto alla vita diventerà di fatto obbligo».

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