La Crisi Globale e i Magnàger Italiani
Dunque… la situazione è questa: il Pianeta è in crisi globale, con recessione economica e disoccupazione dilagante. Tutte le imprese chiedono sacrifici importanti ai loro dipendenti, riducendo stipendi, posti di lavoro e orari per tagliare i costi, ma i Grandi Capi (i Magnàger!) se ne fregano e continuano ad intascare immeritati compensi milionari, visti i risultati negativi. Qualcosa non mi torna, Rex
Vittorio Malagutti per "l'espresso"
In Italia il falò delle vanità si è fin qui consumato a suon di annunci. Con l'aria che tira è meglio abbandonare gli eccessi del passato. E allora, una dopo l'altra, le corporation nostrane hanno fatto pubblica professione di austerità. Incentivi e bonus? Annullati. Le stock option? Azzerate dal crollo delle Borse. Solo promesse, finora. Buone intenzioni attese alla prova dei fatti.
E proprio in questi giorni, mentre le società quotate in Borsa rendono pubbliche le retribuzioni dei manager di vertice, si scopre che non sempre i compensi si sono adeguati ai risultati aziendali.
Restano da verificare gli effetti della bufera finanziaria sui compensi dei più importanti banchieri italiani. L'Unicredit di Alessandro Profumo al 7 di aprile non aveva ancora depositato il bilancio, mentre Intesa guidata da Corrado Passera ha fin qui reso noti solo dati parziali, senza l'indicazione di eventuali bonus. Si sa già, però, che lo stipendio del presidente del Monte dei Paschi, Giuseppe Mussari, è cresciuto da
Anche le Generali vedono scendere i risultati di gruppo di oltre il 70 per cento. Risultato: la retribuzione complessiva dell'ottuagenario presidente Antoine Bernheim cala del 30 per cento, a 3,2 milioni. Tra i manager di punta della compagnia triestina c'è però qualcuno che brinda comunque a un aumento record. Si chiama Claude Tendil ed è il numero uno di Generali France. L'anno scorso il suo compenso è triplicato: da uno a tre milioni.
Non può certo lamentarsi neppure il gran capo di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini. E non solo perchè l'azienda a controllo statale ha appena chiuso un bilancio con utili in aumento di quasi il 20 per cento. Il bonus di Guarguaglini, infatti, è cresciuto del 50 per cento, a 3,9 milioni, proiettando il suo stipendio a quota 5,5 milioni, contro i 4,2 del 2007. Anno da incorniciare anche per Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel. I compensi versati alla pattuglia di amministratori e alti dirigenti sono calati di quasi il 3 per cento sul 2007. Fa eccezione Conti, che nel