Certi Maiali sono più Uguali de Noantri
Mi astengo (dai commenti) come gli unici due senatori che hanno avuto il coraggio di farlo in un Senato finalmente unito, nel nome della pecunia.
Vi chiedo, infine per indignarvi anche per l’ultima incredibile notizia dell’articolo: per i dipendenti del Senato niente metodo contributivo, pensione piena alla facca de noantri. SONO STUFO! Bye, Rex
Soldi ai partiti la leggina antisbarramento
• da Corriere della Sera del 20 febbraio 2009, pag. 1 di Gian Antonio Stella
Ah, se facessimo le «riforme insieme!», dicevano di qua. «Ah, se facessimo le riforme insieme!», dicevano di là. Detto fatto, la destra e la sinistra un punto d`accordo al Senato l`hanno trovato: la donazione dei rimborsi elettorali anche ai partitini che alle Europee non arriveranno alla soglia del 4%. Basterà che arrivino alla metà: il 2%. Crepi l`avarizia. Quando l`ha saputo, il democratico Gianclaudio Bressa è caduto dalle nuvole: «Trasecolo. Ma come è possibile?».
Era stato lui, due settimane fa, a mettersi di traverso a Montecitorio al l`emendamento del tesoriere diessino Ugo Sposetti che puntava a distribuire soldi anche alle forze politiche che dovessero superare appena appena l`1%: «E mica l`avevo fatto di mia iniziativa. Avevo chiesto a Sposetti di lasciar perdere a nome del partito. Ed ero convinto che il partito...» In due settimane è cambiato tutto. Addio Sardegna, addio Soru, addio Veltroni. E se proprio era ormai impossibile ribaltare la scelta già votata e concordata con il Pdl per inserire lo sbarramento alle Europee al 4%, almeno un segnale alla sinistra rifondarola, verde, comunista e socialista per riaprire il dialogo i democratici hanno deciso di darlo. E cosa c`è di meglio di un contentino in denaro? Così ieri mattina, a palazzo Madama, quell`emendamento giudicato «inammissibile» dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio, e rispuntato con le firme di due senatori democratici (della sinistra) Vincenzo Vita e Paolo Nerozzi. E visto che anche il PdL voleva svelenire i rapporti con la Destra di Francesco Storace, il voto è stato trionfale. Avete presente gli insulti che volano ogni giorno dall`una all`altra parte degli schieramenti? Bene, stavolta tutti d`amore e d`accordo: 254 votanti, due astenuti (i radicali Marco Perduca e Donatella Poretti: l`astensione a Palazzo Madama equivale a una bocciatura) e nessun contrario. Manco uno. Per carità, se dovesse essere tutto confermato alla Camera (ammesso che la soglia dei soldi non sia abbassata ancora...) andrà comunque meglio che alle Europee del 2004.
Cinque anni fa non solo l`Ulivo prese di rimborsi elettorali sette volte più di quanto aveva dichiarato d`avere speso, i comunisti di Diliberto dodici e Rifondazione tredici. Ma
Insomma, con tutto il rispetto per le difficoltà economiche dei piccoli partiti che vorrebbero legittimamente continuare a sventolare la loro bandierina, quella di ieri al Senato è una decisione assai lontana dalle scelte di altri paesi. I quali, per scoraggiare l`assalto di troppi partitini non solo non distribuiscono soldi a pioggia ma talora chiedono a chi presenta una lista alle elezioni addirittura un deposito cauzionale che perderà se non arriva a una certa soglia. Che a Malta arriva a uno stratosferico 10%. Eppure, chi immagina che gli italiani resteranno perplessi si sbaglia: tutti, certamente no. A parte gli elettori di questo o quel partitino finanziariamente nei guai, hanno buoni motivi per esultare, ad esempio, i dipendenti della Camera. Il «ritocco» del finanziamento pubblico ai partiti rende meno vistose infatti altre due notizie date ieri dall`Ansa. La prima è che i 28 autisti e i 30 banconisti circa della buvette di Montecitorio si sono visti riconoscere dall`ufficio di presidenza (nel quadro di un riordino che dovrebbe portare entro il