La Parola a chi Sa...
Nuovo intervento sul caso Englaro, considerazioni fatte da chi ha sofferto e combattuto con il proprio compagno, fino alla fine. Buona lettura, Rex
Quel giorno nella stanza di Eluana
• da L'Unità del 28 gennaio 2009, pag. 37 di Maria Antonietta Farina Coscioni
Non posso che esprimere soddisfazione per la decisione del TAR di annullare il provvedimento con il quale il presidente della regione Lombardia Formigoni negava la possibilità a tutto il personale sanitario di interrompere l'alimentazione e l'idratazione artificiali a Eluana Englaro.
E’ una sentenza, come le precedenti della Corte di Cassazione e della Corte di Appello di Milano, in sintonia con il “sentire” della stragrande maggioranza del paese, come tutti i sondaggi certificano: oltre l’80 per cento favorevole al testamento biologico con il quale si possono dare indicazioni su che fare in caso di coma irreversibile. Un cittadino su due, in caso di coma, è contrario all'accanimento terapeutico; oltre il 51 per cento è favorevole a una legge sull'eutanasia, cioé alla possibilità per un malato incurabile consenziente di porre fine alle sue sofferenze.
Un anno fa
Vicende come quella di mio marito, Luca Coscioni, di Piergiorgio Welby, Giovanni Nuvoli, ora di Eluana, mostrano come l'opinione pubblica viva queste situazioni, certamente "al limite", ma molto più diffuse e frequenti di quanto si possa credere.
C'è una realtà nascosta, pervicacemente negata. Una realtà fatta di storie di persone che vivono nel dolore; e nel dolore sono lasciate morire. E' una realtà "silenziata", in nome di una ideologia arrogante e prepotente. Al di là delle tante parole di questi giorni, la questione è semplice: c'è chi non vuole pronunciarsi sulla sua morte, né scegliere in alcun modo, ed è un loro diritto; ma c'è chi non vuol vivere in coma vegetativo; è la libertà di scegliere, è un diritto da garantire, da conquistare.
Occorre prevedere e tutelare tutte e due le opzioni. Soprattutto, un aspetto deve essere salvaguardato e difeso: la volontà della persona. Quella stessa volontà che fu ascoltata e rispettata quando Papa Giovanni Paolo II chiese di esser lasciato libero di "andare alla casa del padre".
NOTE: Deputata radicale eletta nel PD