Voltagabbana - Again!

Le 'convenienti capriole' dei nostri politici voltagabbana non finiscono mai. Dopo Capezzone, ecco il salto del Quagliarello, la morale è sempre quella: la poltrona è la loro stella! Bye, Rex

Il salto (logico) del Quagliariello

• da L'Opinione del 12 febbraio 2009, pag.4 di Alessio Di Carlo

Se uno afferma di non aver mai detto che Eluana Englaro è morta per mano degli assassini bensì solo che è stata ammazzata, i casi sono due: o ci si trova in presenza di un acrobatico utilizzatore della lingua italiana oppure di qualcuno che ha deciso, almeno per un momento, di abdicare l`onestà intellettuale che pure gli si riconosceva. Visto che quel qualcuno non è Antonio Di Pietro - nel qual caso avremmo potuto prendere in considerazione il primo caso - ma il professor Gaetano Quagliariello, vice capogruppo dei senatori del PdL in Senato, non possiamo che propendere per la seconda ipotesi. La questione è nota: appena appreso della notizia della scomparsa della Englaro, l`esponente del PdL ha preso la parola a Palazzo Madama e, all`esito di un veemente intervento, ha concluso nel modo che abbiamo ricordato. Proprio all`emotività credevamo di poter imputare l`espressione adoperata dal Senatore Quagliariello. Tanto più leggendo l`intervista pubblicata ieri dal Riformista: "Sono intervenuto sotto l`impulso dell`emozione e anche della stanchezza - ha spiegato Quagliariello, aggiungendo che - vicende come questa ti entrano nella pelle, nei nervi e nel sangue`". E` fatta, ci siamo detti, adesso Quagliariello spiega di aver comprensibilmente straparlato e si chiude la faccenda.

D`un tratto, invece, la doccia fredda, con il Professore a spiegare che "ci ho ripensato e a mente fredda mi sento di dire che non penso di aver esagerato". Segue le `specificazione` sul termine "ammazzata" in luogo di "assassini" rivolta agli esponenti della avversa fazione. Con il dovuto rispetto per il Senatore Quagliariello, davvero non riusciamo a capire. E non solo per quale ragione abbia deciso di tentare un`improbabile arrampicata sugli specchi che poco si addice allo spessore politico e culturale del personaggio. Ma soprattutto dal resto dell`intervista, dove si alternano premesse da laico liberale - quale rammentavamo essere il senatore del PdL sin dai tempi nella sua militanza nel Partito Radicale - a conclusioni da ateo-devoto con le quali speravamo di aver chiuso il conto dopo la figuraccia elettorale del pur impareggiabile Giuliano Ferrara.

Credevamo - sbagliando - che all`interno del Popolo della Libertà potessero convivere sensibilità diverse, specie su temi che - fino a pochi mesi fa - erano sempre stati considerati dallo stesso presidente del Consiglio estranei alla sfera della politica ma riservati all`ambito strettamente personale. Prendiamo atto che non è così. Che chi dissente su questi temi, all`interno del PdL, viene considerato moralmente complice di un assassinio o di qualsiasi sinonimo sia ritenuto più acconcio. Cercheremo dunque lidi migliori, all`interno del centrodestra, in cui poter fare esercizio di laicità senza per questo passare per Cultori della morte. Un consiglio infine al senatore Quagliariello: non attenda che gli assassini lascino il Partito, li cacci direttamente fuori.

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