Voltagabbana - Again!
Se uno afferma di non aver mai detto che Eluana Englaro è morta per mano degli assassini bensì solo che è stata ammazzata, i casi sono due: o ci si trova in presenza di un acrobatico utilizzatore della lingua italiana oppure di qualcuno che ha deciso, almeno per un momento, di abdicare l`onestà intellettuale che pure gli si riconosceva. Visto che quel qualcuno non è Antonio Di Pietro - nel qual caso avremmo potuto prendere in considerazione il primo caso - ma il professor Gaetano Quagliariello, vice capogruppo dei senatori del PdL in Senato, non possiamo che propendere per la seconda ipotesi. La questione è nota: appena appreso della notizia della scomparsa della Englaro, l`esponente del PdL ha preso la parola a Palazzo Madama e, all`esito di un veemente intervento, ha concluso nel modo che abbiamo ricordato. Proprio all`emotività credevamo di poter imputare l`espressione adoperata dal Senatore Quagliariello. Tanto più leggendo l`intervista pubblicata ieri dal Riformista: "Sono intervenuto sotto l`impulso dell`emozione e anche della stanchezza - ha spiegato Quagliariello, aggiungendo che - vicende come questa ti entrano nella pelle, nei nervi e nel sangue`". E` fatta, ci siamo detti, adesso Quagliariello spiega di aver comprensibilmente straparlato e si chiude la faccenda.
D`un tratto, invece, la doccia fredda, con il Professore a spiegare che "ci ho ripensato e a mente fredda mi sento di dire che non penso di aver esagerato". Segue le `specificazione` sul termine "ammazzata" in luogo di "assassini" rivolta agli esponenti della avversa fazione. Con il dovuto rispetto per il Senatore Quagliariello, davvero non riusciamo a capire. E non solo per quale ragione abbia deciso di tentare un`improbabile arrampicata sugli specchi che poco si addice allo spessore politico e culturale del personaggio. Ma soprattutto dal resto dell`intervista, dove si alternano premesse da laico liberale - quale rammentavamo essere il senatore del PdL sin dai tempi nella sua militanza nel Partito Radicale - a conclusioni da ateo-devoto con le quali speravamo di aver chiuso il conto dopo la figuraccia elettorale del pur impareggiabile Giuliano Ferrara.