Quelle Tavolette Rivoluzionarie

Non credo che arriverà a cambiarci la vita, ma le nuove tavolette magiche (non solo iPad) rivoluzioneranno il nostro modo di navigare e di leggere. L'editoria italiana (libri, giornali e riviste) farebbero bene a recuperare in fretta il terreno perduto, gli States sembrano lontani anni luce:  il successo è assicurato, siamo solo all'inizio e io non vedo l'ora di leggere il mio quotidiano preferito senza noiose pagine di carta! Bye, Rex
L'iPad mi ha cambiato la vita (Matteo Bologna per La Stampa)
"sono tornato al New York Times e al Wall Street Journal. Li sfoglio sull’iPad, in metropolitana, in taxi o sdraiato sul divano. La differenza è che mi danno il loro giornalismo tradizionale insieme ai video e alle gallerie fotografiche. E li aggiornano più volte al giorno. Questa è la rivoluzione che aspettavo."
Quando mi è stato chiesto di scrivere questo articolo sull’iPad ho pensato che non c'era poi tanto da aggiungere a proposito di questa macchinetta infernale. Grazie a una fantastica campagna internazionale sul web, sui blog e in ogni giornale, tutti ormai sanno che questo benedetto iPad non è nient’altro che un iPhone gigante. Oppure non è proprio così? Inizierò questo secondo paragrafo chiamando l’iPad con lo pseudonimo di “mitica tavoletta” così che tu caro lettore ti renda conto da subito che questo è un articolo scritto da uno che è di parte.

Abito a New York e ho conquistato la mitica tavoletta il primo giorno che l’hanno messa in vendita: sono un graphic designer, disegno copertine di libri, musei e ristoranti e lo aspettavo convinto che avrebbe rivoluzionato il mondo dell’editoria. Due mesi dopo ho una sola certezza: ha rivoluzionato i comportamenti della mia famiglia.

Mi sono reso conto di come sia diventata parte delle mie abitudini solo quando, durante un viaggio in macchina di ritorno dal mare, per ammutolire mia figlia le ho passato l’iPad per farle vedere un video. Dopo qualche minuto di astinenza da tavoletta, preso dalla noia ho scavato nel mio zainetto per estrarre l’ultimo numero della rivista Wired. (Noto che lei è un lettore perspicace: ebbene sì, alla guida c’è sempre mia moglie). Lo shock è stato immediato: inchiostro sulle dita, angoli stropicciati, un sacco di cartoline per abbonamento che ti fanno aprire la rivista alla pagina che non vuoi aprire, chili di pubblicità, niente collegamenti a wikipedia e soprattutto (e qua si capisce che ho superato i quarant’anni) tutto è scritto con caratteri piccoli piccoli. E mentre stavo cercando di capire come ho potuto leggere su carta per decenni senza lamentarmi, mia figlia si stava guardando dei cartoni animati con una qualità video maggiore di quella che si merita una bambina dell’asilo.

Nello stesso istante in cui dicevo addio alle riviste tradizionali mia figlia esordiva con la televisione in macchina. E riflettevo sull’imminente addio anche al mio computer come mezzo di intrattenimento: perché – mi sono chiesto - per fare un’attività piacevole devo stare seduto a una scrivania o trascinarmi sul divano dei portatili con quelle tastiere orrende che non fanno che ricordarmi la mia giornata in ufficio. Il paradosso è che andando avanti sono anche tornato indietro, ai classici: non leggo più le news su Google, sono tornato al New York Times e al Wall Street Journal. Li sfoglio sull’iPad, in metropolitana, in taxi o sdraiato sul divano. La differenza è che mi danno il loro giornalismo tradizionale insieme ai video e alle gallerie fotografiche. E li aggiornano più volte al giorno. Questa è la rivoluzione che aspettavo.

La mitica tavoletta ha anche sostituito il mio iPhone per la lettura dei libri. “Leggere libri su uno schermo così piccolo? Ma sei pazzo?” mi sono sentito ripetere decine di volte. Mica tanto, infatti la dimensione dello schermo del telefono è esattamente uguale alla colonna di testo che stai leggendo in questo momento, ma puoi anche cambiare la dimensione dei caratteri.

Ma questo articolo non è per parlare del fratellino minore, infatti il fratellone lo batte per tutte le applicazioni dove è la dimensione che conta. Che spettacolo poter leggere i libri sull’iPad: il lettore può decidere non solo le dimensioni ma anche i caratteri che più gli piacciono e il colore della pagina. E soprattutto può farlo a letto senza lamentele della moglie infastidita dalla luce.

E già che ci sono a letto mi guardo anche la televisione: infatti negli Stati Uniti grazie all’applicazione della stazione televisiva CBS ho la possibilità di guardare i miei show preferiti e quelli che non trovo su CBS me li scarico per 2 dollari da iTunes. Sto seriamente pensando di vendere il mio 42 pollici, tanto le mie figlie guardano i film sul computer e mia moglie non guarda la TV da anni.

Due mesi dopo ho una sola certezza ha rivoluzionato i comportamenti della mia famiglia. Vi saprò dire se ha cambiato la mia vita professionale appena finisco di leggere il New York Times e guardarmi l’ultimo episodio di Lost.

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