Una Lama nel Ghiaccio

Nuova penosa puntata del bollente ghiaccio romano... ora tocca alle lame spazzaneve che si cercavano ovunque tranne che nel posto giusto! Di certo conosco molti romani che regalerebbero all'alacre e zelante sindaco e al responsabile della protezione civile comunale delle... lamette! Bye, Rex

ALE-DANNO COLLATERALE! - ECCO IL CIMITERO DEGLI SPAZZANEVE: A SAN SABA DECINE DI LAME INUTILIZZATE E ABBANDONATE! IL CORRIERE DI ROMA IMPALLINA IL SINDACO SCARICABADILE: VENERDÌ NOTTE CERCAVA LAME DA GABRIELLI, MA LE AVEVA IN CASA, NEI DEPOSITI DELLA MUNICIPALIZZATA AMA! - PER PRENDERE I “MERITI” DEL PIANO ANTINEVE, ALE-PICCOLO AVEVA DATO TUTTO IN MANO AL "SUO" PROFETA, POLIZIOTTO MESSO A CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE COMUNALE, CHE DUE GIORNI PRIMA DEL DISASTRO DICHIARAVA TRIONFANTE: “LA MACCHINA DELLE EMERGENZE DEL CAMPIDOGLIO È PRONTA”. SI È VISTO…ROMA SOTTO LA NEVEAlessandro Capponi per "Corriere della Sera - Roma" (By Dagospia)

Le lame spazzaneve a Roma, sono sotto la neve. Sono rimaste lì per qualche anno e di certo erano lì venerdì pomeriggio e venerdì notte, proprio mentre i romani erano bloccati sul Raccordo, o nelle tante strade paralizzate dalle precipitazioni atmosferiche e da un piano antineve che, oggettivamente, non ha funzionato. Alle otto della sera di quel venerdì, racconterà poi il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, «Alemanno mi ha telefonato, cercava uno spazzaneve».

Un po' come tutti i romani, che si guardavano intorno nella speranza di trovare mezzi in grado di liberare le strade - e le loro vite - da quella morsa di traffico e neve. In quei momenti, le lame erano lì: ferme, abbandonate. Comprate - con i soldi dei romani - e poi lasciate lì, senza manutenzione. Per trovarle basta andare in via Baccelli, a San Saba.
Il deposito Ama si trova dietro un centro anziani: sono decine, sia fisse sia con i pistoni per girare. Sono di quelle da attaccare ai compattatori dell'Ama per trasformare i mezzi in spazzaneve: e sono di proprietà dell'Ama, comprate a più riprese in anni nei quali il piano antineve del Campidoglio puntava tutto sulla municipalizzata.

Poi, con l'arrivo di Gianni Alemanno al Comune, è cambiato tutto. Perché nel dicembre 2005 l'ordinanza antineve era chiara: «L'Ama deve fare fronte alle proprie incombenze con tutti i mezzi a disposizione e con il personale necessario, collaborando con gli organi comunali per lo sgombero della neve e per lo spargimento del sale». Invece, nell'atto del 14 dicembre 2011, il Campidoglio stabilisce che «Ama parteciperà a supporto, compatibilmente con i propri compiti istituzionali (...) per le opere di spazzaneve metterà a disposizione sei mezzi, tre pale meccaniche, una lama, due spandisale».
Sei mezzi. E il sale chi lo sparge? Il servizio giardini, «le ditte appaltatrici della manutenzione stradale» e le associazioni di volontariato. E chi sono i volontari che devono salvare i romani dal ghiaccio? Ci sono vigili in pensione, la «misericordia Appio tuscolano» e «Park forest rangers». La «Federcaccia». «Blu sub». Cacciatori e sommozzatori.
Il Pd, con il consigliere Athos De Luca, si indigna: «Quelle lame spazzaneve non utilizzate sono un monumento allo spreco e all'insipienza. E ciò dimostra che, per salvare la città dall'incubo neve, sarebbe stato sufficiente riuscire a organizzare quello che c'era. Anche perché affidarsi ad Ama avrebbe significato puntare su squadre organizzate, alle quali era sufficiente pagare gli straordinari. Invece si sono affidati alle ditte esterne.

E a quei volontari lì. Alemanno la smetta di dire che "Roma non è pronta alla neve": con lui, forse, ma prima i mezzi c'erano, c'era il sale, c'era tutto». Le lame spazzaneve, adesso, così abbandonate e senza manutenzione da anni, saranno probabilmente destinate alla dismissione. La signora del centro anziani che ce le mostra aspetta gli uomini dell'Ama: «Mi hanno telefonato perché vogliono prenderle, ma quando arrivano?». Troppo tardi signora, troppo tardi.

GLI UOMINI DEL DISASTRO: PROFETA, L'AGENTE AL POSTO SBAGLIATO
Luca De Carolis per "Il Fatto Quotidiano"

Le parole sono pietre, talvolta macigni. Tommaso Profeta, vicecapo di gabinetto del sindaco di Roma Alemanno, nonché direttore della Protezione Civile di Roma Capitale, forse l'avrà pensato mille volte in queste ore. E avrà rimpianto quella nota del 1 febbraio, che traboccava ottimismo: "La macchina delle emergenze del Campidoglio è pronta ad affrontare i rischi connessi a neve e ghiaccio che interesseranno Roma tra giovedì pomeriggio e domenica". Poi venerdì è arrivata la neve, e la promessa di "efficientare" è rimasta sulla carta. A farla rimbalzare sul web, il radicale Staderini, che ha chiesto le dimissioni di Profeta: "Torni a fare il suo lavoro".
  
Già, perché il 42enne romano è un funzionario di polizia, che ha lavorato a Napoli, Palermo e Roma, per poi sbarcare a Washington, come ufficiale di collegamento tra polizia italiana e agenzie federali americane. Poi incarichi di prestigio al Viminale, sino alla chiamata di Alemanno nel 2008. Partito come vice capo di gabinetto, ora Profeta è anche responsabile della Protezione Civile romana. Ieri si è preso il dardo del governatore del Lazio, Polverini: "Oggi (ieri, ndr) per la prima volta è arrivata una lettera della Protezione Civile di Roma alla Regione Lazio che chiedeva le previsioni meteo. Ma noi comunichiamo a Comuni e le Province le previsioni che ci arrivano dalla Protezione civile nazionale, e le pubblichiamo su Internet".

Al Fatto, Profeta ribatte: "Quel comunicato del 1 febbraio lo riscriverei anche ora, perché era valido sulla base dei bollettini della Protezione civile nazionale. Avevano previsto neve solo da venerdì notte, e di 5-15 centimetri: invece ha cominciato a nevicare dalla mattina, e di neve ne ha fatta molto di più". Basta questo per provocare 280 chilometri di code sul Raccordo Anulare?
Profeta replica: "La competenza sul Raccordo è dell'Anas, ed è stato l'effetto a catena della chiusura delle strade consolari, su cui sono competenti altri. Nessuna istituzione era preparata". Niente autocritiche: "Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, le carte lo provano". E la frecciata della Polverini?: "Le previsioni della Protezione civile ce le deve filtrare la Regione, e ci servivano in mattinata".

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