Emergenza Carceri

Su Dagospia, la rassegna stampa quotidiana è sempre fonte di ispirazione e solenni arrabbiature. Oggi tocca allo spinoso argomento "carceri". Finalmente qualcuno sembra essersi accorto che i detenuti sono troppi.

Ascoltare "Radio Carcere" una volta a settimana su Radio Radicale era troppo difficile? Sono anni che vengono denunciate le condizioni penose in cui viene scontata la pena e vengono disattese tutte le disposizioni in merito al recupero e rieducazione dei condannati. L'indultino è solo servito ad alleggerire la situazione, ma è evidente che il problema non sta nelle carceri (comunque poche e a pezzi), ma nei troppi reati puniti con la reclusione. La tragedia di Stefano Cucchi è solo la punta dell'iceberg, ma non è servita a spalancare gli occhi.

Concludendo: apriamo pure il fronte per la costruzione (in piena legalità) di nuove strutture detentive, assumiamo nuovi agenti penitenziari (sono pochi e stressatissimi), ma si cerchi di intavolare una discussione per la depenalizzazione di reati "minori". Bye, Rex


AVVISI AI NAVIGATI... (a cura di Minimo Riserbo e Falbalà - Dagospia)

Per la serie "Piccoli Bertolaso crescono", Angelino Jolie Alfano chiede "lo stato di emergenza per le carceri" (Repubblica, p.9). Tradotto in potere che si tocca - e non si controlla - significa che il capo del Dap, Franco Ionta, potrà affidare i lavori per le nuove galere senza gara e in segreto, manco fosse il capo della Cia. E ovviamente potrà anche avvalersi "di consulenti esterni" (Repubblica, p.9).

Se oggi passa in consiglio dei ministri, questa storia sarà una festa per molti poteri marci: si decide a tavolino che servono 80 mila posti contro i 43 mila attuali (e i 63 mila detenuti, gran parte in attesa di giudizio). Si costruiranno 24 nuove carceri e si venderanno un sacco di vecchi penitenziari in zone di pregio. Già godono costruttori, immobiliaristi e banche esperte di leasing alla Pubblica amministrazione (Tremendino Tremonti non ha un euro).

Ma nessuno si chiede perché oggi abbiamo 20 mila carcerati di troppo. Nessuno si chiede se per caso sia l'effetto di un eccesso di penalizzazione dei comportamenti. Nessuno si chiede sulla base di quali raffinate analisi si è deciso di raddoppiare il tasso di carcerazione della popolazione italiana.


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