Brown Arrow

Il vecchio treno per Albano... oggi è cambiato molto poco!
Lo ammetto, questa è di interesse strettamente pendolare, ehm... personale! Siamo sempre di più, almeno nelle grandi metropoli, ma per le FS siamo sempre l'ultima ruota del carro. Si, del carro, perchè i nostri non sono treni, ma carri bestiame: sporchi, puzzolenti, fatiscenti, lumache indecorose per chi si vanta di super freccia rossa e argento che viaggiano a 300 km/h. Il mio treno fa circa 30 km (anche meno) in quasi un'ora... fate voi la media! E visto che non ci facciamo mancare nulla, sono in arrivo nuovi tagli alle corse e aumenti dei biglietti, un vero servizietto completo, grazie Trenitalia, ogni giorno sarete nelle nostre preghiere, prima o poi vi arriveranno, ah... se vi arriveranno!!! Bye, Rex
Welcome on board on the BROWN ARROW, please enjoy your trip!
Treni per pendolari: pochi e lenti e ora arrivano pure tagli e aumenti
I pendolari aumentano, i treni diminuiscono, e i prezzi salgono: è il paradosso del trasporto ferroviario italiano fotografato da Pendolaria 2011, rapporto di Legambeinte sui tra sporti in Italia.


Gli italiani che ogni giorno prendono il treno per andare al lavoro e tornare a casa sono due milioni 830mila , in crescita del 7,8 per cento dal 2009. Ma per loro ci sono solo  595,7 chilometri di ferrovie suburbane (contro i 2033 km dei tedeschi) e 176 chilometri di rete di metropolitane (contro gli oltre 618 della Germania).Se, ammette Legambiente, Mario Monti ha recuperato rispetto al predecessore Giulio Tremonti per quanto riguarda i fondi destinati al trasporto dei pendolari, in Italia gli investimenti maggiori restano riservati alle autostrade, a cui va il 72,1 per cento delle risorse totali e il 61 per cento di quelle regionali.
L’Italia è ultima in Europa anche per quanto riguarda la velocità dei convogli: solo 35,5 chilometri orari, in media, contro i 51,4 della Spagna e i 48 della Germania.
I tagli maggiori sono stati in Veneto, dove è stato cancellato un treno su cinque, nelle Marche (meno 13 per cento), in Liguria (meno 12 per cento), in Abruzzo e Campania (meno 10 per cento)e in Piemonte (meno 5 per cento).
E dove i tagli sono minori ci si rifà sui costi dei biglietti, aumentati  in Lombardia del 23,4 per cento, in Liguria del 20 per cento, in Veneto del 15 per cento e in Piemonte ed Emilia Romagna del 10 per cento.
Le previsioni, poi, non sono certo rosee: se i pendolari sono destinati a crescere, mentre per chiudere i bilanci del 2011 mancano 400 milioni di euro e oltre 200 milioni per il 2012 se si vogliono garantire i treni in circolazione. Nel 2013, invece, per trovare i soldi si parla già di un’accisa.
Fonte: blitzquotidiano.it

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