Lacrime e Sangue

Urka... questa ancora non si era vista ed effettivamente colpisce visivamente ed emotivamente. Ci si chiede di condividere questi nuovi sacrifici, ma si era detto che non sarebbero state lacrime e sangue. Invece le lacrime sono arrivate... per il sangue credo che dovremo direttamente provvedere noi.

 
Con l'occasione volevo rispondere, come fanno quelli importanti, al commento di Rainbowcommi al post 40...issimi
rainbowcommi ha detto...
Un paio di punti per riflettere:
1. la media di ingresso nel mondo del lavoro negli ultimi 40 anni è dopo i 20/25 anni. Ergo: per conseguire i 40 anni contributivi che età avrete?
2. le cazzate sono state fatte ed ormai i buffi ci sono. Ergo: se il sistema Italia implode, veniamo buttati fuori dall'euro e per andare a fare la spesa occorrerranno borsoni di lire. Domanda: quanto varrebbe in questo caso la vostra pensione?
3. Tutti vorremo andare in pensione a 55/ 58 anni e tutti speriamo di campare fino ad almeno 80 anni. Se il sogno si realizza è evidente che quanto percepiremmo di pensione non sarebbe proporzionale a quanto abbiamo versato. Ergo: chi paga? Ovvio, i nostri figli.
4. Negli altri Paesi UE le donne, di massima vanno in pensione alla stessa età degli uomini. Le Italiane sono diverse? Avere paridignità con gli uomini non significa avere gli stessi diritti e doveri degli uomini? Sono forse diverse dalle altre mamme d'Europa?
Credo sia necessario essere realisti: siamo nella mer..a e quindi o si sceglie una soluzione radicale o si stringe la cinghia. Nel passato abbiamo scialacquato e molti dei nostri genitori hanno usufruito di questi benetits: posto fisso garantito, laute pensioni in giovani età, ecc.. Ora siamo sotto attacco: cinesi, arabi, globalizzazione trasversale?Non lo so. La domanda è:
Come la dovremo stringere questa benedetta cinghia? Lo scoprirempo tra pochi giorni e solo allora potremo avere il diritto di incazzarci o di rimboccarci le maniche. Purtoppo non esiste solo la nostra generazione: dobbiamo pensare anche alle prossime.
Per adesso cerco di essere ottimista e penso alle mie figlie. Per incazzarmi davvero ho ancora un po' di tempo.
Grato per la cortese attenzione
 Io non ho ricette miracolose, nessuno le ha, ma vorrei anche precisare qualche aspetto:
  • Le nuove generazioni 40 anni di contributi non li raggiungeranno mai, perchè entrano sempre più tardi e in punta di piedi nel mondo del lavoro, con contratti a progetto o a tempo determinato che vengono frequentemente interrotti da pause di disoccupazione (e speriamo che qualcuno tenga anche il conto dei contributi che versano in queste situazioni precarie, perchè ci sono diverse discussioni al riguardo sui contributi silenti perduti).
  • Le cazzate le hanno fatte i nostri governanti, cicale per decenni e ora noi dobbiamo pagare il conto. Sono bravo anche io a fare i conti tirando una bella riga diritta sul bilancio e tagliare tutto quello che c'è sotto, facile alzare l'IVA, le addizionali IRPEF o l'accisa sulla benzina o aumentare l'età pensionabile. Chi ci rimette sono sempre le fasce medio basse che entrano in difficoltà dovendo far fonte a nuove spese o mancati introiti. Gli altri... tranquilli e beati, pronti a bere l'amaro calice, sciacquandosi la bocca con l'elisir EQUITA' che sinceramente stentiamo a intravedere nel cocktail che ci viene imposto. Perchè non far pagare il contributo di solidarietà anche ai privati? Perchè non tassare maggiormente i capitali illegali rientrati con lo scudo (anche fino al 20%)? Perchè non bastonare seriamente l'evasione fiscale che prospera beatamente? Perchè non collegare tutte le informazioni presenti nelle decine di database e stanare quelli che hanno macchine di lusso, immobili intestati a tutto il nucleo familiare, barche e fanno acquisti folli salvo poi fare dichiarazioni dei redditi improponibili? Perchè tornare a tassare la PRIMA CASA, che non dovrebbe costituire reddito, ma solo un bene fondamentale delle famiglie, che per garantirselo sono costrette ad indebitarsi per decenni? Credo che sarebbe necessaria, so bene quanto onerosa, una sistemazione di tutti i conti statali, individuando e sanando le perdite dell'acquedotto colabrodo chiamato SPESA PUBBLICA. Non parlo dei costi della politica, che so essere una goccia nel mare (anche se sarebbe un contributo significativo), ma di tutto quello che esce dalle casse e si butta in imprese impossibili, contributi assurdi, squilibri ingiustificabili. Dovrebbero cominciare da tutti gli enti pubblici, compresi Regioni, Provincie e Comuni, come bene hanno illustrato Stella e Rizzo in moltissimi corsivi apparsi negli ultimi mesi sul CorSera.
  • Ormai è tardi, ma resto del parere che la quota 100 fosse giusta e garantisse maggior equilibrio nel sistema, uguale per uomini e donne senza più obsolete distinzioni. Oltre tutto mi si prospetta una pensione che dovrebbe corrispondere al 60% (se ci va bene) dell'ultimo stipendio percepito... se volete ci mettiamo pure una scopa nel didietro così mentre giriamo per gli uffici puliamo anche i corridoi.
  • Infine, ritengo assurdo costringere a rimanere nel mondo del lavoro dei quasi settantenni che, in buona parte nel settore pubblico saranno dipendenti demotivati (e inutili scaldasedie) e nel settore privato soggetti a forte rischio licenziamento, perchè se non corri sempre come un treno ti scaricano senza pietà, se ne fregano della tua esperienza e qualità e ti sostituiscono con un giovane rampante a tempo determinato, più scattante e meno oneroso. In ogni caso, tutti questi vecchi inchiodati alla poltrona faranno da enorme tappo all'ingresso nel mondo del lavoro delle nuove generazioni, che hanno invece il diritto di prendere il nostro posto, anche perchè di nuovi all'orizzonte proprio non se ne vedono.

Chiudo con l'amara constatazione che le lacrime del ministro sono il chiaro segnale di quello che ci viene chiesto, almeno speriamo serva a qualcosa, perchè siamo stufi di manovre fini a se stesse e utili solo a coprire il buco del buco sul buco. Restiamo vigili in ascolto e ringrazio l'amico lettore per il suo contributo non previdenziale, ma utile e prezioso! Bye, Rex

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