DICO... che sarebbe ora!!

Eppur si muove, la lumachina Italia inizia a dare segnali di risveglio, anche in tema di libertà personali e diritti civili! E intanto Zapatero in Spagna continua a correre e a sfidare tabù e luoghi comuni: nuovo progetto, una legge sul suicidio assistito. Coscioni e Welby da lassù abbozzeranno un amaro sorriso. Bye, Rex


DICO, Brunetta e Rotondi preparano una loro legge sulle coppie di fatto

• da Corriere della Sera on line del 8 settembre 2008 di Olga Piscitelli

Il nome è ancora top secret. Ma che si chiamino Dico, Pacs o Cus, come nei vecchi ddl, poco importa, almeno per il momento. La notizia che due ministri del governo in carica, Renato Brunetta e Gianfranco Rotondi, stiano lavorando a una proposta di legge sulle unioni civili ha l'effetto di un masso lanciato nello stagno. Nel giorno in cui Silvio Berlusconi incontra il Papa, a Cagliari, e il pontefice torna a dire no «ad ogni unione diversa dalla famiglia», Rotondi anticipa a Il Tempo il progetto che riguarderà tutte le coppie non legate da vincolo di matrimonio, anche quelle gay.

GOVERNO - Un'iniziativa personale, non una proposta di governo, perché, spiega il titolare dell'Attuazione del programma, «le unioni civili non fanno parte del programma di governo e non saranno realizzate da questo esecutivo». Ma per Rotondi c'è «da legiferare in ordine a un fenomeno che non è marginale e che riguarda le persone che a vario titolo convivono». Renato Brunetta, da Cernobbio, per ora non parla. Rotondi anticipa le linee generali come «l'assistenza in caso di malattia, la successione, i diritti relativi all'alloggio, insomma tutti i diritti che rendono il convivente prioritario rispetto ai parenti e che per ora non esistono ». E ribadisce: «Ci occupiamo anche delle coppie gay».

COMMENTI - È cauto Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay: «Registriamo che nel centrodestra si avvia un confronto per noi positivo, speriamo non ci siano discussioni ideologiche». Anna Paola Concia, deputata pd, si augura che «non resti solo un annuncio». Perplesso Alessandro Zan, il consigliere comunale dei Pacs di Padova: «Strano: il ministro delle Pari opportunità di questo governo aveva chiuso ogni discussione». Gustav Hofer e Luca Ragazzi, registi di Improvvisamente l'inverno scorso, sui Dico, chiedono «una legge bipartisan». «Un segno di maturità politica e civile», dice Benedetto Della Vedova, del Pdl; l'udc Maurizio Ronconi dissente: «Le coppie di fatto non potranno mai rivendicare i diritti delle famiglie tradizionali perché non hanno avuto il coraggio di assumere gli stessi doveri».

Zapatero apre al suicidio assistito "Abolire il dolore"

• da La Stampa del 8 settembre 2008, pag. 14 di Gian Antonio Orighi

Il governo del premier socialista Zapatero prosegue la sua offensiva laica con altre due katiusce ad alzo zero contro la Chiesa e non incluse nel suo programma elettorale: non solo il diritto alla dolce morte, ma persino quello al suicidio assistito. L’annuncio viene dal ministro della Sanità, il noto scienziato specializzato nella riproduzione assistita Bernat Soria, 56 anni, in un intervista concessa ieri al filo-governativo El País. «Vogliono liquidare la gente a spese dei contribuenti», ha commentato Gonzalo Pons, portavoce dei popolari di centro-destra mentre le associazioni osservanti come Médicos Católicos stigmatizzano «la cultura della morte» zapaterista.

In una Spagna sempre più colpita dalla crisi economica (la disoccupazione ha raggiunto il 10,44%, la più alta d’Europa), a pochi giorni dall’annuncio della ministra della Uguaglianza, l’iperfemminista Bibiana Aidó, che entro il 2009 l’Esecutivo amplierà con un quarto caso la depenalizzazione dell’aborto, lo squillo di tromba è giunto da Soria, punta di diamante del premier per i temi più sensibili. Il ministro palesa subito il suo noto ghibellinismo dicendo: «Non mi preoccupa l’idea di ritrovarmi un’altra volta i vescovi nelle piazze (accadde nel 2004 quando vennero approvare le nozze ed adozioni gay, ndr). L’unico mandato che ho, come ministro e come deputato socialista, è quello con i cittadini».

Soria parte dall’eutanasia, che Zapatero aveva promesso di depenalizzare già nel programma elettorale del 2004 ma che poi, per mere ragioni elettorali, aveva parcheggiato e contro cui aveva addirittura votato quando lo spinoso tema venne portata alle Cortes dai comunisti di Izquierda Unita nell’ottobre scorso, benché i sondaggi indicassero che era favorevole il 76% degli spagnoli. «Faremo in modo che il diritto del malato ad una dolce morte sia reale. La battaglia contro la morte non la vinceremo, ma quella contro il dolore sì - ha esordito il ministro -. Deve essere il cittadino a decidere. C’è chi pensa che il proprietario del corpo sia una religione, un’istituzione, un partito politico. Noi socialisti diciamo: il proprietario del tuo corpo sei tu, e tua deve essere la decisione».

«Noi rispettiamo l’opzione del cittadino affinché possa decidere che non vuole essere sottomesso alla tortura che spesso significa lo sforzo terapeutico - continua Soria, da sempre nemico giurato dei cattolici -. Deve essere il malato a stabilire se desidera o no ricevere una cura assicurando che muoia o viva senza dolore». Dopo questo primo squillo, è arrivato il secondo, clamoroso. Il suicidio assistito, finora possibile, quando il malato è cosciente e assume volontariamente farmaci letali preparati da un medico, soltanto in Svizzera, Olanda e Belgio.

«Non è legale in Spagna - ha spiegato Soria -. Ma il Codice Penale è già stato cambiato molte volte. Inizieremo, insieme al ministero della Giustizia ed a una commissione di esperti una riflessione che può durare anche un anno e mezzo. Poi toccherà al governo decidere».
I popolari, il maggior partito dell’opposizione che già accusavano il governo di introdurre il dibattito sull’allargamento della legge sull’aborto per nascondere i flop in economia, hanno replicato subito. Dalle antenne della Cope, la radio dei vescovi, Gonzalo Pons ha tuonato: «È ancora fumo negli occhi. Il governo parla di suicidio assistito per nascondere le vittime della disoccupazione che sta provocando la nullità professionale di Zapatero». Ed ha aggiunto: «Se la storia del suicidio assistito non funziona, tireranno fuori la proposta che i toreri scendano nell’arena senza cravatta o che le processioni della Settimana Santa diventino laiche».

«Il governo trasforma lo scontro con la Chiesa nella linea principale della sua politica», prediceva non a caso proprio ieri La Vanguardia parlando della nuova legge sull’aborto. I cattolici, già mobilitati contro la futura legge sull’interruzione di gravidanza, sono all’attacco, ma due sondaggi online rivelano che il 78% degli spagnoli è a favore del suicidio assistito e dell’eutanasia. «Cercare la dignità dell’essere umano non è aiutarlo a morire, ma a vivere», commenta dal Cope la biologa Dolores Vila-Coro.

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