La Società dei Belli

Eh già… in questa società passa solo il messaggio che per divenire celebri bisogna essere belli, perfino tra i killer! Bye, Rex (bello dentro!)


SE FOSSE BRUTTA...
Massimo Gramellini per "La Stampa"

Chiede un lettore: se Amanda fosse brutta, i giornali e le televisioni dedicherebbero questa attenzione morbosa al delitto di Perugia? Ma che domande. No, naturalmente. E non solo se fosse brutta. Anche se fosse insignificante, sgraziata o vistosamente brufolosa. Invece è carina, è conturbante, è un modello di ragazza presente nel ripostiglio più perverso dell'immaginario di tutti i maschi: l'acqua cheta. Quella che ti seduce e poi ti pianta in asso senza mai alterare lo sguardo angelicato.

Le donne la osservano con un atteggiamento che oscilla fra il fastidio e la diffidenza: loro sanno che da un'acqua cheta puoi aspettarti qualsiasi ferocia. Gli uomini ne sono segretamente innamorati e sperano sia innocente per non doversi vergognare troppo dell'attrazione che provano per lei. In realtà sognano di salvarla con uno di quei gesti eroici dei quali poi ci si pente per tutta la vita.

Se per emergere una donna ha il diritto di essere brava, per restare a galla ha il dovere di essere anche bella. Da Granbassi a Carfagna, questo lo sapevamo già. Quel che forse ancora non sapevamo è che persino per essere un'imputata da prima pagina fosse ormai necessario emanare una carica ambigua di eros. La serial killer con la cellulite merita una breve in cronaca. La miss che ruba una mela (o si candida alla vicepresidenza degli Stati Uniti) diventerà una star.

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