Tormentone Tornello

Ma che bel Tornello... Possibile che tutti i mali della Pubblica Amministrazione si risolvano con un accesso controllato? Ora tocca ai Magistrati: si accettano scommesse…, per dirla alla Funari-Guzzanti: Ja Fa??? Naaaaaaaa, coi Magggistrati… nun Ja Fa!!! J Bye, Rex

IL TORNELLO DI TORO BRUNETTA – L’”ENERGUMENO TASCABILE” VUOLE CONTROLLARE PURE I MAGISTRATI FANNULLONI: “LAVORANO 2-3 GIORNI A SETTIMANA” – L’ANM S’INFURIA: “NON SA DI CHE PARLA” – FRENA PERSINO GHEDINI…

Giuseppe Guastella per il "Corriere della Sera"

La crociata moralizzatrice antifannulloni di Brunetta non si ferma neppure davanti ai palazzi di giustizia dove il ministro della Funzione pubblica sogna di piazzare i tornelli per rilevare le presenze dei magistrati. «Molti lavorano solo 2-3 giorni a settimana, 2-3 pomeriggi a settimana e poi stanno a casa», dice.

«Più che informare, disinforma. Parla senza avere cognizione di una realtà che nemmeno gli appartiene, visto che secondo la Costituzione è di competenza del ministro della Giustizia. Che venga a vedere i nostri uffici, come e quanto lavoriamo», gli risponde Luca Palamara presidente dell'Anm. Getta acqua sul fuoco Niccolò Ghedini, deputato del Pdl, ascoltato consigliere di Berlusconi in materia di giustizia: «Brunetta sta facendo un ottimo lavoro, ma più che ai tornelli è necessario pensare a una figura che si occupi dell'organizzazione dell'attività dei magistrati».

Brunetta sceglie i microfoni di Radio Rtl 102.5 per lanciare le idee-guida della sua strategia ad alzo zero che prevede tornelli in tutta la pubblica amministrazione, «magistratura compresa». Come ha già fatto a Palazzo Chigi e al suo ministero. È consapevole delle nuove polemiche che queste sue affermazioni potrebbero suscitare. «Mi diranno di tutto, ma io vado avanti», dichiara, sicuro che Massimo D'Alema gli darà di nuovo «dell'energumeno tascabile » dice per poi rivelare: «Mi ha mandato un biglietto di scuse, ma io non ho fatto pace».

Ci va giù duro Palamara. «Evidentemente non ha mai frequentato i palazzi di giustizia e confonde il fatto che i magistrati lavorano per due o tre giorni con il fatto che tengono udienze due, tre se non quattro volte la settimana. Sarebbe bene che lo facesse per rendersi conto di come si svolgono le udienze e che, anche grazie al lavoro dei magistrati, del personale amministrativo, degli avvocati e della magistratura onoraria, la macchina della giustizia riesce ad andare avanti senza mezzi, nonostante i tagli dei fondi e le riduzioni del personale amministrativo».

Il problema è che nessun sistema di rilevazione - che esiste per i dipendenti amministrativi - potrebbe mai calcolare l'attività di studio dei fascicoli e di redazione delle sentenze che i magistrati «sono costretti a fare a casa per la cronica mancanza di uffici e strutture nei quali poter svolgere regolarmente il proprio lavoro», aggiunge Palamara, secondo il quale «l'attacco del ministro Brunetta è un tentativo di burocratizzare il lavoro del magistrato che dimostra ancora una volta la scarsa considerazione che ha del sistema giustizia una politica lontana dalla realtà».

Niccolò Ghedini, che fa l'avvocato (assiste Silvio Berlusconi) e conosce bene i palazzi di giustizia, ritiene che ai magistrati debba essere imposto almeno un orario minimo di lavoro «in modo da poterli trovare negli uffici e garantire il rapporto con gli operatori del diritto e i cittadini». Il deputato azzurro invita a non generalizzare perché «ci sono magistrati che lavorano moltissimo e che continuano a lavorare a casa». Così come «palazzi di giustizia aperti fino alle 10 di sera e altri che chiudono alle 13».

«Brunetta è bravissimo. Con le sue iniziative ha portato una razionalizzazione e un miglioramento nella pubblica amministrazione. C'è bisogno di miglioramenti qualitativi in grado di calibrare le cose, anche perché nemmeno è possibile trasformare i tribunali in processifici», conclude Ghedini rispolverando la vecchia idea di istituire, attraverso «una riforma da fare in accordo con la magistratura», un super-manager che gestisca il palazzo di giustizia.

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