Scoperchiare il costoso vaso di Montecitorio

Nuova puntata della battaglia per la trasparenza delle infinite spese della politica, per fortuna qualcuno che lotta c'è. Bye, Rex

Camera, i Radicali mettono online tutti "i conti segreti"
Camera, i Radicali mettono online tutti "i  conti segreti"
53 milioni di euro l’anno. E’ quanto la Camera dei deputati paga complessivamente di “locazioni e oneri condominiali” alla Milano 90 srl di Sergio Scarpellini. 45 milioni di Euro sono stati spesi nel 2010 solo per l’affitto dei quattro stabili di Palazzo Marini. E’ una delle voci delle spese "segrete” della Camera dei deputati che ora si possono consultare sul sito boninopannella.it/trasparenza sotto il titolo “Open Camera, i conti segreti della Camera dei deputati resi liberi”. L’ elenco di dati sulle collaborazioni e le consulenze della Camera dei deputati vigenti al 1 gennaio 2010, oltre all'elenco delle ditte con le quali sono in corso contratti di lavori, forniture e servizi. Materiale ottenuto da Rita Bernardini, parlamentare radicale eletta nelle liste del Pd, dopo una vera e propria battaglia durata mesi culminata in uno sciopero della fame. Materiale che è stato fornito alla Bernardini in forma cartacea e che i radicali hanno messo online in forma “aperta” cioè i dati sono aggregabili e riutilizzabili sul modello del codice di trasparenza messo in atto negli Usa dall’amministrazione Obama. L’iniziativa è stata presentata in una conferenza stampa a Montecitorio dalla stessa Bernardini insieme a Mario Staderini, Antonella Casu e Diego Galli e al leader storico dei Radicali, Marco Pannella. “Il bilancio della Camera - ha detto la deputata radicale - è omertoso". Ed è un bilancio “alla memoria” perché viene approvato “quando ormai è stato in larga misura consumato”. La grave lacuna sarebbe, secondo i radicali, sui controlli: il regolamento di amministrazione e contabilità della Camera (anch’esso consultabile online), disegna una specie di “Repubblica democratica della spesa - scrivono i radicali in un documento elaborato dal professor Marcello Crivellini - in cui molti hanno possibilità di spesa e a nessuno è affidato il compito di verificare la reale efficacia dei risultati della spesa”. Ad esempio il Segretario Generale dispone di un Fondo di oltre 250mila euro su cui può procedere a spese “per le sue funzioni”, oltre ad essere autorizzato a spendere su altri fronti. Cosi come aii funzionari “nessuno dei quali – sottolineano i radicali – viene escluso dal processo di spesa”. “In virtu' del principio di autonomia costituzionale, la Camera è esente da qualsiasi controllo contabile e gestionale esterno. Il controllo interno – sottolineano i radicali - dovrebbe essere esercitato dai questori supportati dal Servizio per il controllo amministrativo, gerarchicamente subordinato al segretario generale, cioè al soggetto che dovrebbe essere controllato. Dunque è lecito dubitare della reale efficacia della funzione di controllo, comunque esclusivamente formale, dato che l'assenza della contabilita' analitica non permette di istituire controlli sull'efficienza e l'efficacia della gestione".

Fra i dati di spesa che saltano all’occhio e su cui “c’è bisogno di dare risposte”, dicono i radicali, c’è appunto quello degli affitti. Mario Staderini denuncia: per l’affitto dei quattro stabili di Palazzo Marini nel 2007 sono stati spesi 27 milioni di euro, che sono lievitati a 45 milioni nel 2010. Il segretario dei Radicali italiani ne ha anche per le spese di Palazzo Madama . “Quando era presidente del Senato Marcello Pera – racconta – è stato acquistato un palazzo a Largo Toniolo “dalle mani di una società intestata a un senatore (immobiliare Goldoni, ndr) che l’aveva comprata da un’asta fallimentare”. Sulle spese d’affitto per gli uffici dei deputati, spiega ancora Bernardini, “abbiamo calcolato che la Camera, per gli uffici dei deputati spende novemila euro al mese per ogni onorevole. Ma a quel prezzo – commenta l’esponente radicale sarebbe meglio affittare una stanza al Grand Hotel”. Altissime anche le voci di spesa relative alla ristorazione (tra i 6 e i 7 milioni di euro l’anno) che la Camera versa sempre alla Milano 90 e ad altre ditte come la Compass Group Italia spa.

Capitolo a parte riguarda la spesa sanitaria. Bernardini ha chiesto chiarimenti al segretario generale della Camera, Ugo Zampetti, circa la convenzione con il Centro diagnostico Pantheon che non compare nell’elenco dei fornitori. Zampetti ha spiegato che il centro non compare nell’elenco dei fornitori perché la convenzione “è stata stipulata dalla Camera dei deputati per conto del ‘Fondo di solidarietà fra gli onorevoli deputati’ alimentato dai contributi a carico dei singoli deputati (ogni deputato versa 800 euro al mese, ndr)” e quindi la convenzione non determina alcun onere a carico del bilancio interno della Camera”. Risposta che non ha soddisfatto Bernardini: “Il fondo di solidarietà non ha soggettività giuridica - ha detto la radicale - ed è gestito direttamente dai gestori” quindi è “bizzarro” dire che gli onore non sono a carico del bilancio della Camera. Fra le prestazioni sanitarie previste dalla convenzione per ogni singolo deputato e familiare e garantite anche per le coppie di fatto compare la voce “balneoterapia” (1,860 il plafond annuo per iscritto) e la cura del sonno (516,46 euro). Dall’elenco è saltata la pagina 8 che, secondo l’indice, riguarda la chirurgia plastica.
Fonte: IlVelino.it

Denuncia dei radicali: la Camera spende novemila euro al mese per l'affitto di un ufficio a ogni onorevole (CARLO BERTINI per LaStampa.it)

Se a una cena tra amici qualcuno vi raccontasse che la Camera dei deputati spende circa nove mila euro al mese per pagare l’affitto di un ufficio per ogni deputato probabilmente non ci credereste. «Forse a quel prezzo sarebbe meglio affittare una stanza al Grand Hotel», scherza, ma non troppo Rita Bernardini, la deputata radicale che si è battuta per avere l’elenco di convenzioni, consulenze e fornitori della Camera fino a minacciare uno sciopero della fame. A darle pronta soddisfazione, facendole trasmettere subito i conti segreti del Palazzo ci ha pensato Gianfranco Fini, «il primo presidente della storia sensibile a queste vicende», lo ha definito Marco Pannella, che ieri ha squadernato con i suoi compagni di partito questa sfilza di numeri: «Carte che parlano da sole, dal cui studio è impossibile che non venga fuori roba da codice penale».

Dalla gran mole di dati spunta fuori pure una convenzione tra la Camera e il Centro Diagnostico Pantheon, non a carico del bilancio di Montecitorio (è finanziata con una quota di 800 euro al mese che ogni singolo deputato versa ad un Fondo di Solidarietà) ma che consente agli onorevoli e ai loro familiari (anche se coppie di fatto) di ricevere rimborsi per interventi di chirurgia plastica e di accedere ad una serie di prestazioni: cura del sonno a 516,46 euro, shiatsuterapia a 75 euro, elettroscultura o ginnastica passiva a 75 euro, balneoterapia con 1860 euro di plafond annuo e 3100 euro l’anno per la psicoterapia.

Ma la voce più significativa che incide direttamente sui 138 milioni e passa di euro che la Camera spende per fornitori e contratti vari è proprio quella degli uffici, con un versamento alla società «Milano 90 srl» del gruppo Scarpellini di 46,5 milioni di euro solo per l’affitto di Palazzo Marini: una serie di immobili dislocati tra via del Tritone e piazza San Silvestro che nel 2007, denuncia il segretario dei Radicali, Mario Staderini, «costavano 30 milioni di euro e su questo ho bisogno di risposte da parte della Camera. Montecitorio e il Senato hanno in locazione da privati o dal demanio ben 22 immobili per un totale di 204 mila metri quadri, mentre il museo del Louvre ne ha solo 60 mila. E gran parte di questi 204 mila metri quadri sono ripartiti nelle strutture di palazzo Marini destinate agli uffici dei deputati». Uffici che, a sentire la Bernardini, «non servono a nessuno, io ci ho messo piede solo un paio di volte».

Scorrendo i dati messi on line sul sito dei Radicali si scopre poi che la «Milano 90 srl» fornisce alla Camera non solo la locazione degli uffici, ma anche servizi di ristorazione delle mense di via del Seminario e di Palazzo Marini (2.670.480 euro annui), mentre la ristorazione per deputati e dipendenti di Montecitorio è fornita dalla «Compass Grup Italia spa», che secondo il bilancio di previsione, riceverà nel 2010 3.857.712 euro. E non sono poche le voci che superano il milione di euro: per l’affitto di posti auto e moto vengono pagati 787 mila euro alla «Colonna srl», oltre 112 mila euro alla «Edilcrispi srl», 222.196 euro alla «Saba Italia spa», mentre per il lavaggio e la custodia delle vetture, la «Co.pisa.scrl» riceve 418 mila euro all’anno. Per la manutenzione della tappezzeria e falegnameria e per l’acquisto di arredi, la Camera versa 1.214.400 euro alla «Troiani srl», mentre i servizi di pulizia nel 2010 costeranno circa 5 milioni di euro.

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