Verità e Giustizia per Stefano Cucchi

Stefano Cucchi non è morto di droga, ma è morto di botte e di stenti. Il suo pestaggio in carcere è un dato di fatto, come è altrettanto acclarato che non ha ricevuto le cure che gli dovevano essere prestate. Chi ha sbagliato deve pagare, perchè sia affermata la Giustizia in Italia. Le intercettazioni possono attendere, pensiamo a difendere il vero Stato di Diritto e la Legalità. Bye, Rex

Stefano Cucchi morì per disidratazione. In carcere subì comunque lesioni gravi
• da Italia Sera del 18 marzo 2010 di Curzio Bonaparte

"Stefano Cucchi è morto per una grave condizione di disidratazione, uno squilibrio elettrolitico che aveva oramai raggiunto un punto di, non ritorno".
Dopo il suo arresto per droga, a Cucchi sono state inferte lesioni traumatiche, che non possono però essere considerate la causa diretta della morte.
Questa in sintesi la conclusione dell'indagine istruita dalla commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del servizio sanitario nazionale presieduta dal senatore Ignazio Marino sulla morte di Stefano Cucchi, il giovane di 22 anni morto il 22 ottobre scorso in circostanze misteriose dopo il suo arresto per droga.
La relazione, una parte della quale è ancora secretata, verrà consegnata alla presidenza del Senato che deciderà se darla in aula. Nella parte della relazione resa pubblica nella giornata di ieri vengono resi noti altri particolari dell'inchiesta.

"Stefano Cucchi ha sofferto una sindrome traumatica e metabolica (riferito al periodo dei suo ricovero all'ospedale Pertini, ndr) ma non c'è un rapporto diretto tra le due sindromi. I medici non si erano resi conto, probabilmente, della condizione di non ritorno in cui Stefano Cucchi ormai versava ". Così si spiega l'assenza di monitoraggio da parte dei medici sul paziente, senza capire che c'era il rischio di morte".
La commissione ha anche stabilito l'ora della morte di Stefano Cucchi: il ragazzo sarebbe deceduto alle 3 di notte e non alle 6 e 15 come stabilito nelle precedenti inchieste. I tentativi dei medici di rianimare il giovane furono quindi inutili dato il rigor mortis del cadavere 3 ore dopo il decesso. Tutto il materiale della Commissione occorre ora che venga non solo inviato alla procura, ma anche reso accessibile a tutti nell'ottica della trasparenza e dell'accesso agli atti delle istituzioni".
Per il momento, comunque, il documento della Commissione sarà immediatamente trasmesso sia alla Procura di Roma che al presidente di Palazzo Madama, Renato Schifani. "La Commissione d'Inchiesta del Senato ha approvato, all'unanimità le conclusioni sul caso Cucchi. Stefano Cucchi non è morto per una tragica fatalità. Sono emerse colpe e responsabilità precise. Spero che la magistratura, nel concludere la sua indagine, possa fare in modo che questa morte ingiusta non rimanga impunita".

Valeriani (PD): "Il Comune si costituisca parte civile"
"Sulla dolorosa morte di Stefano Cucchi sta emergendo, finalmente, la verità: grazie all'importante lavoro della commissione d'inchiesta del Senato sappiamo che è stato ucciso in modo brutale e che ci sono delle colpe. Adesso è necessario che la magistratura faccia piena luce individuandosi responsabili e assicurandoli alla giustizia".
E' quanto dichiara in una nota il consigliere del Pd al Comune di Roma e presidente della Commissione Trasparenza del Campidoglio, Massimiliano Valeriani. "Credo che il nostro pensiero debba andare alla famiglia Cucchi e al suo straordinario coraggio - aggiunge Valeriani - di fronte a una vicenda che ha sconcertato e scosso profondamente la nostra comunità e che chiama in causa la nostra coscienza Per questo, se la magistratura rinvierà a giudizio qualcuno, chiedo al sindaco Alemanno di impegnarsi perché il Comune di Roma si costituisca parte civile nel processo".

La sorella Ilaria: "Mio fratello vittima di un vero pestaggio"

"Sono molto soddisfatta perchè la relazione parla chiaro: Stefano è stato vittima di un vero pestaggio. Ora spero che sia riconosciuta la preterintenzionalità delle guardie carcerarie e tche la Procura tenga conto di questa relazione".
Così Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano, commenta la relazione finale della Commissione parlamentare d'inchiesta sull'efficienza del servizio sanitario nazionale, votata questo pomeriggio all'unanimità.
"Finalmente chiarezza - ribadisce la sorella perchè la relazione conferma quanto noi abbiamo sostenuto sin dal'`inizio, ovvero che le fratture ci sono e che sono recenti e compatibili con un pestaggio. Ora mi auguro- conclude - che la smettano con tutte le varie insinuazioni e che non comincino a parlare di altro come esempio di una caduta accidentale"

Poretti (Radicali -PD): "Il giovane non ha avuto un'assistenza corretta"
"Il Senato e la commissione ha avuto la forza di approvare una relazione finale dell'inchiesta sull'efficacia, l'efficienza e l'appropriatezza delle cure prestate al Stefano Cucchi, morto per disidratazione.
Un detenuto in sciopero della fame e della sete nella ricerca disperata di vedersi riconosciuto
un diritto, quello dell'assistenza del legale di fiducia e forse anche per cercare di denunciare chi gli aveva provocato le lesioni traumatiche".
Lo dichiara in una nota la senatrice Donatella Poretti, Radicali-Pd. "Nel suo percorso sanitario Cucchi, purtroppo, non ha avuto la corretta assistenza sanitaria, questo dovevamo registrare nella commissione. Il Senato e il Governo sarà bene prendano in considerazione le nostre valutazioni e le problematicità del caso singolo e più in generale dell`assistenza sanitaria in carcere", aggiunge Poretti.
"Tutto il materiale della commissione occorre ora che venga non solo inviato alla Procura, ma anche desecretato e reso accessibile a tutti nell'ottica della trasparenza e dell'accesso agli atti delle istituzioni", propone Poretti. "Dopo mesi dal fatto speriamo che anche la Procura riesca a concludere le sue indagini e a individuare i responsabili di una morte che poteva essere evitata", conclude l'esponente del Partito Radicale-PD Poretti.

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