Essere Uomini con Onore
MUGHINI, IL CORAGGIO DI RACCONTARE
Francesco Perugini per “Libero”
Perdere la virilità, ma continuare a vivere, lavorare, scrivere. Giampiero Mughini ha raccontato al mensile “Ok Salute” la sua vita dopo l'asportazione della prostata, subita nel marzo
I primi sospetti all'inizio del 2006, quando dalle analisi risulta un eccesso di Psa, l'antigene che rivela l'eventuale presenza di tumori alla prostata (la ghiandola che si trova tra la vescica e il pene). Dopo i 50 anni, il suo medico gli aveva consigliato di controllarne il livello ogni 12 mesi. La prevenzione gli ha salvato la vita: «Il giorno dopo l'asportazione della prostata ho scritto» ricorda il collaboratore di “Libero” «la parola prevenzione è infinitamente migliore della parola rivoluzione. Non è difficile capire il perchè: è in gioco la vita».
I rapporti con la sua compagna sono cambiati e Mughini spiega come, citando un romanzo di Philip Roth, “Exit Ghost”: «Il protagonista subisce un intervento alla prostata e, pur provando attrazione verso una donna, sa di non poterla appagare. So com'è: una sberla che non finisce mai». La sfida più difficile è insomma quella di ricominciare a vivere, senza sentirsi più un uomo, ma Mughini non può che prenderla, come sempre, con filosofia: «Il destino va preso per quello che è: ogni giorno è un'opportunità, un regalo che qualcuno ci ha fatto».