Roma Svuotata

Investimenti per Roma Capitale, salvaguardando il bilancio, in profondo rosso. Un interessante intervento del Segretario dei Radicali Romani. Bye, Rex

Alemanno tagli le spese inutili, ma il governo faccia la sua parte

da Corriere della Sera - ed. Roma del 11 giugno 2008, pag. 8 di Massimiliano Iervolino (segretario Associazione Radicali Roma)


Il nuovo sindaco, Gianni Alemanno, appena insediato in Campidoglio ha lanciato l’allarme sui conti dell’amministrazione. È bene ricordare che l’attuale primo cittadino è stato capo dell’opposizione dal 2006 ai primi mesi del 2008. In questi due anni solo in occasione della discussione e votazione del bilancio previsionale 2007 e di quello del 2008, il suo schieramento ha lanciato timidi allarmi sul debito, senza mai proporre una soluzione alternativa rispetto all’emissione di nuovo debito attraverso il quale l’amministrazione Veltroni ha finanziato la stragrande maggioranza degli investimenti per la città. Durante la campagna elettorale stessa musica, timidi attacchi sul debito, nessuna soluzione prospettata. Per avere una visione completa della situazione debitoria del Comune basta consultare l’ultimo Dpf 2008-2010, dove si trova il trend storico del bilancio comunale.

Prendendo in esame i sei anni della giunta Veltroni, notiamo che il debito è passato da circa 6 miliardi di euro a circa 7 miliardi. Nello stesso periodo per gli investimenti la giunta di centrosinistra ha finanziato opere e infrastrutture per circa 7 miliardi di euro, tutti sappiamo quanto la nostra città abbia bisogno di ingenti risorse per renderla più vivibile, quindi verrebbe da dire: bene, ottimo, di più! Ma la domanda sorge spontanea: dove sono stati trovati tutti questi soldi visto che la differenza tra entrate correnti e spesa corrente non ha subito nel corso degli anni variazioni consistenti? Dai documenti a disposizione si evince che queste spese sono state finanziate da più voci: proventi dalle alienazioni dei beni immobili del Comune (svendopoli?), oneri concessori (cementificazione?), dal margine operativo netto, dai trasferimenti erariali e dall’accesso a nuovo debito. Considerando che bene ha fatto Veltroni a puntare sugli investimenti, il punto è un altro, i finanziamenti potevano provenire da altre fonti? Per evitare l’indiscriminata vendita dei beni comunali, cementificazione dilagante e rilevanti emissioni di nuovo debito, si sarebbe dovuto aumentare in modo più consistente il margine operativo netto (entrate correnti - spese correnti al netto di interessi). Quest’ultima voce rappresenta il problema centrale: un maggior margine operativo netto avrebbe evitato sia la necessità di ricorrere a un debito tanto ingente, sia all’esigenza di attuazione di politiche discutibili.

Un aumento nel corso degli anni c’è stato, ma per la mole di investimenti necessari alla nostra città è rimasto comunque troppo basso. Per il futuro si deve puntare a una diminuzione della spesa corrente, attraverso la riorganizzazione dei dipartimenti e la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, e aumentando le entrate correnti continuando a fare pressioni sul Governo per avere maggiori oneri derivanti dalle funzioni associate al ruolo di Capitale. Questo dovrà fare Alemanno se non vorrà ricadere negli errori di Veltroni. Noi radicali continueremo a monitorare i conti e a breve trasformeremo in proposte istituzionali quanto riportato.

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