Green Economy for All

L'era del petrolio è agli sgoccioli, Obama lancia un appello per lo sviluppo Green Economy e mette in discussione il dispendioso stile di vita americano. La battaglia per un futuro migliore e sostenibile è appena iniziata, speriamo che anche l'Unione Europea raccolga il messaggio, investendo nel settore delle energie rinnovabili. Bye, Rex

American way of life
Anna Pacilli per Carta.org
Il discorso di ieri di Barak Obama sul disastro ambientale nel golfo del Messico ha dato un’altra scossa, avvertita di nuovo anche in borsa.
A Francoforte, le quotazioni delle industrie tedesche del settore delle energie rinnovabili sono schizzate in alto, in risposta all’auspicio del presidente statunitense di una legislazione più favorevole alle fonti pulite nel proprio paese, il mercato più grande al mondo.
Dall’altra parte, sembra improbabile che il colosso Bp, responsabile di quel disastro, possa distribuire dividendi agli azionisti, dopo gli ultimi crolli nelle borse di New York e di Londra. Segnali forti per l’economia mondiale nata malata e oggi in crisi. Indizi che gli Stati uniti sembrano voler cogliere da protagonisti. Il disastro petrolifero che colpisce il mare e le coste statunitensi, ha detto Obama, è «il più doloroso e potente promemoria che il tempo per scegliere l’energia pulita è adesso», dopo aver trascurato quello che tutti sappiamo da decenni, e cioè che «i giorni del petrolio a buon mercato erano contati». Per dare uno sbocco al disastro ambientale nel golfo del Messico, per pompare ossigeno all’economia riproponendo la «green economy» e anche per reagire al crollo di popolarità, Obama rilancia con un piano che parla di rigore, trasparenza, responsabilità, innovazione, cambiamento. Presenta un conto salatissimo alla British petroleum, dichiara guerra alle corruttele nominando a capo della Minerals Management Service, l’agenzia che rilascia le concessioni alle perforazioni, l’ex procuratore Michael Bromwich, esperto in lotta alla corruzione, e annuncia la necessità di uscire dall’era del petrolio: speriamo che insieme a questo, abbandoni anche l’idea di riprendere il nucleare.
Tuttavia, la parte più dirompente del discorso di Obama è l’invito agli americani a cambiare stili di vita per consumare meno energia. «Non possiamo permetterci di non cambiare il modo di produrre e utilizzare energia, perché i costi a lungo termine per la nostra economia, la nostra sicurezza nazionale e il nostro ambiente sono di gran lunga superiori», ha detto il presidente, che ha snocciolato i numeri sui consumi del paese, il più energivoro al mondo. E’ la prima volta che un presidente mette in discussione, di fatto, l’«american way of life», cioè lo stile di vita degli statunitensi, da sempre intoccabile e in nome del quale sono state fatte scelte abnormi e dichiarate guerre, anche le più recenti. Un altro segno dei tempi che vivivamo.

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