Instant Suggestions

Avete già provato la novità introdotta da Google sul suo motore di ricerca? Ecco qualche info e segreto in più sul nuovo servizio! Detto questo, secondo me non funziona... se digito Rex TnT non suggerisce nulla!!! :-)))) Saluti dal vostro G.G.B. (Ghost Google Blogger), Rex

Perché Google Instant non è una semplice Sibilla


Nella sostanza (ovvero nell’algoritmo di ricerca) cambia poco. Google rimane coerente con il suo modo di frugare fra i contenuti del Web. Ma se si considerano tutti i possibili risvolti, Google Instant rappresenta probabilmente uno dei cambiamenti più significativi nella storia del motore di ricerca. Soprattutto per chi sul Web ci lavora.


Come vi abbiamo spiegato, Google Instant è un’interfaccia che – se attivata – permette di avere i risultati della ricerca man mano che la query viene digitata. Un escamotage che, secondo le stime effettuate da Google, farà risparmiare dai 2 ai 5 secondi per ogni ricerca media effettuata. Un bel guadagno. Non solo per gli utenti ma anche per Google che, come ci ha più volte ricordato Nick Carr, ha tutto l’interesse a spostare gli utenti da una pagina all’altra del Web in modo rapido, anzi frenetico.
La si potrebbe considerare dunque come la naturale evoluzione di Google Suggest, la funzione di completamento automatico con la quale fino a ieri il motore di ricerca ci forniva suggerimenti dinamici sulle parole più gettonate. L’intervento, in questo caso, è ancora più profondo giacché Google non si limita a suggerire ma mostra in tempo reale i risultati man mano che vengono digitati i caratteri della ricerca. Dall’alto della sua esperienza, in pratica, il motore di Mountain View comincia a prevedere i possibili risultati già dalla prima lettera battuta sul campo di ricerca.
Naturalmente non è detto che ci azzecchi sempre. Se ad esempio cerchiamo “Lago di Como”, Google cercherà inizialmente di indirizzarci verso il Lago di Garda. Si potrebbe innescare – poi – quella che qualcuno ha già definito come distrazione da ricerca istantanea o addirittura serendipità: le pagine visualizzate mano mano da Google – anche se non pertinenti - potrebbero comunque attirarci. Finendo dunque per disperdere la nostra query iniziale.
Su un punto vale però la pena ragionare in modo più apporofondito: Google Instant potrebbe cambiare il modo in cui chi lavora sul Web imposta (e paga) le parole chiave. Ne parla in modo approfondito il Seo.com che riporta anche l’opinione di alcuni esperti che operano nell’ottimizzazione per i motori di ricerca. L’idea più diffusa è che il nuovo sistema di visualizzazione riduca i vantaggi della cosiddetta coda lunga: meglio scegliere parole brevi rispetto a keyword articolate, cosicché ci sia più possibilità di “incontrare” i suggerimenti di Google.
Un gestore di un hotel di Las Vegas – chiarisce in un altro articolo Search Engine Land – se fino a ieri puntava a definire keyword molto dettagliate per comparire in cima ai risultati di Google (ad esempio “hotel las vegas a cinque stelle”), oggi avrebbe più chance di successo puntando sul minimo indispensabile (ad esempio Las Vegas), in modo da arrivare prima dei suoi concorrenti; Google Instant suggerirebbe infatti i primi risultati pertinenti ancor prima che la parola “hotel” venga digitata.
Ma ci sono altri risvolti su cui occorrerà continuare l’analisi. Uno di questi riguarda il timore che gli utenti finiscano per fermarsi ai primissimi risultati, raffinando eventualmente le ricerche attraverso i suggerimenti di Instant. In pratica, comparire sotto il cosiddetto punto di scrollo – peggio ancora – dalla seconda pagina in avanti sarà d’ora in poi ancora più penalizzante.
Un aspetto, anzi due, sono evidenti: chi lavora sulla pubblicità online dovrà tenere conto d’ora in avanti (anche) dei suggerimenti di Instant. Che significa che Google avrà ancora più controllo (e potere) sulle ricerche.
Fonte: Panorama.it

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