Don't Smoke!

Nuova Puntata della campagna antifumo: smettere è davvero difficile, ma leggendo certe notizie non vi viene voglia di provarci? Bye, Rex
Fumare a 50 anni raddoppia il rischio di Alzheimer a 70
Il fumo fa male, e questo ormai non è più in dubbio. Quello che non finisce di stupire è l’accumularsi di nuove evidenze sui mali collegati alle sigarette. La ricerca più recente sul tema dice che chi fuma molto intorno ai 50-60 anni ha un rischio raddoppiato di andare incontro all’Alzheimer vent’anni dopo.Perfino in Russia, una delle poche roccaforti rimaste ai fumatori, che infatti sono il 40 per cento della popolazione, e dove si calcola che le sigarette uccidano quasi mezzo milione di persone ogni anno, il governo ha deciso di prendere provvedimenti. La pubblicità del tabacco sarà resa illegale nel 2012 e il fumo verrà bandito dai luoghi pubblici, compresi bar e ristoranti, entro il 2015.
Ma se fino a oggi a preoccupare maggiormente erano gli effetti nefasti del viziaccio su cuore e polmoni, va aggiunto adesso il cervello alla lista degli organi messi in pericolo dal fumo. Lo sostiene uno studio svolto dall’Istituto Kaiser Permanente di Oakland, in California, appena pubblicato su Archives of Internal Medicine.
Rachel Whitmer e colleghi hanno analizzato i dati riguardanti oltre 21.000 persone, uomini e donne, che hanno preso parte a uno studio quando avevano tra i 50 e i 60 anni. Circa il 25 per cento di loro hanno ricevuto una diagnosi di una qualche forma di demenza nei 20 anni di follow up, tra cui 1136 persone affette da Alzheimer.
Cosa hanno scoperto i ricercatori esaminando l’ampia mole di dati? Che le persone che fumavano più di due pacchetti al giorno avevano molte più probabilità di far parte di quel 25 per cento colpito da demenza vascolare o Alzheimer. Rispetto ai non fumatori, il rischio dei fumatori accaniti era del 114 per cento più alto per la demenza, del 157 per cento superiore per l’Alzheimer, e del 172 per cento più elevato per la demenza vascolare.
Ma Whitmer precisa che non basta fumare poco per mettersi al riparo dal rischio di andare incontro a questo tipo di malattie neurologiche: l’aumento del rischio nei fumatori forti è solo più accentuato. Finora è stato difficile studiare gli effetti del fumo sulla salute del cervello perché i forti fumatori solitamente muoiono prima per colpa di altre patologie.
Le persone affette dal morbo di Alzheimer nel mondo sono circa 26 milioni. Si calcola che i costi per far fronte alla demenza nella popolazione anziana raggiungeranno i 604 miliardi di dollari nel 2010, pari a circa l’1 per cento del Pil mondiale, una cifra destinata a lievitare dal momento che è previsto che i malati nel 2050 saranno il triplo di quelli che contiamo oggi.
Nel frattempo l’Organizzazione mondiale della Sanità stima che ogni anno nel mondo muoiano 5 milioni di persone per infarti, ictus e tumori collegati al consumo di tabacco, ma potrebbero diventare più di 8 milioni del 2030. Inoltre  sono più di 400.000 le morti causate ogni anno dal fumo passivo.
  • marta buonadonna per Panorama.it

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