Curarsi con la Nutraceutica

La Nutraceutica potrebbe essere la nuova frontiera della medicina. Ad esempio, sono pronto a sperimentare i benefici effetti del cioccolato amaro sull'organismo umano, cavia per il benessere dell'umanità... e del mio palato! Bye, Rex

Curarsi con i peccati di gola
Vi sentite in colpa quando avete voglia di cioccolato? Rilassatevi, non siete sulla cattiva strada, le tavolette al cacao aiutano ad abbassare la pressione. Il pesce vi piace ma non riuscite a mangiarlo in gran quantità? Tranquilli, ci sono gli Omega 3 amici del cuore. E se siete preoccupati del tempo che passa, alcuni succhi di frutta aiutano a rallentare l'invecchiamento cellulare. Sono cibi, e integratori, che fanno bene al cuore, al sistema immunitario, alla pressione, come fossero dei farmaci. Insomma, è il caso di dire, mangia che ti passa.

Siamo nel campo della nutraceutica, ovvero dei prodotti naturali e delle sostanze che oltre a dare calorie e energia, sono considerati utili alla salute. Un mercato in vorticosa ascesa, con vendite che crescono di oltre il 15-20 per cento ogni anno. Una scienza ancora bambina, un campo affamato di bravi ricercatori, perché da tante sostanze grezze c'è la forte speranza di arrivare ai farmaci di domani. Intanto una svolta è arrivata dal primo Congresso Nazionale della Società Italiana di Nutraceutica che si è chiuso ieri a Milano. Centinaia di partecipanti e una lettura magistrale del premio Nobel Luc Montagnier sugli antiossidanti, con una novità che riguarda proprio il «suo» amato estratto fermentato di papaya: «Si sa che i diabetici fanno fatica a far cicatrizzare le ferite - ha detto il Nobel - ora ricercatori americani hanno dimostrato, al momento su modello animale, come l'estratto migliori le possibilità di curarne le ferite». Diciamoci la verità, già la parola, «nutraceutica», mette un po' a disagio: «Basta imparare a conoscerla. Tanto per cominciare ha due facce - spiega il presidente del Congresso, il professore Cesare Sirtori, preside della facoltà di Farmacia all'Università di Milano -: gli 'alimenti funzionali' e gli integratori. Tra i primi abbiamo alcune superstar incontrastate, le proteine vegetali della soia, e più di recente quelle del lupino, per abbassare il colesterolo e la pressione arteriosa. Poi i derivati del latte che contengono piccoli frammenti proteici, ancora utili per la pressione, e una nuova star, il cioccolato amaro, in grado sia di ridurre la pressione sia di migliorare la risposta glicemica».

Quindi c'è la galassia integratori, più di «mille nuovi prodotti all'anno negli Usa»: «Qui spiccano i cosiddetti probiotici, miscele batteriche in grado di migliorare la funzione intestinale, ma anche di ridurre il dolore dell'intestino nel caso di patologie al colon». E gli eroici acidi grassi Omega-3, derivati dal pesce, che riducono i trigliceridi e «migliorano la prognosi in chi soffre di scompenso cardiaco». O ancora, sostanze come la glucosamina, strategica perché in grado di ripristinare, seppur parzialmente, la salute delle articolazioni colpite dall'artrosi. Per una volta sembra che questi super alimenti mettano d'accordo tutti: chi li compra, perché li vede come sostanze naturali, innocue, dal gusto gradevole, in grado di prevenire o ridurre molte malattie croniche della vita quotidiana; i medici, per l'assenza di vincoli burocratici o limitazioni nella prescrizione. Senza contare che così si risparmia pure sull'uso di farmaci di sintesi, spesso costosi e da monitorare. Semmai ora l'obiettivo è di passare l'esame dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare, con sede a Parma, in modo da poter aggiungere sul prodotto anche il suo valore terapeutico. Finora hanno ricevuto il via libera gli Omega 3 e i fitosteroli (molecole estratte da cereali, frutta, noci, mandorle, olio d'oliva) utili per contenere il colesterolo.

C'è di più, secondo gli esperti il farmaco di sintesi è in crisi: «Negli ultimi dieci anni non è uscita una singola molecola innovativa di largo impiego - precisa il professor Sirtori -: niente di nuovo per pressione, diabete, colesterolo, niente tra gli antinfiammatori. Ecco perché tanta attenzione verso i nutraceutici, da cui si spera possano emergere nuove sostanze attive. Magari da molecole già note, come i tripeptidi ipotensivi del latte, o le epicatechine del cioccolato, oppure ancora nascoste in miscele complesse». I nutraceutici ci allungano anche la vita? «Ci fanno vivere meglio - conclude Sirtori -, aiutano tra l'altro a controllare le emozioni, a migliorare la memoria, ci rendono più felici». Vi pare poco?

Fonte: LaStampa.it

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