Ti Iodio

A volte Greenpeace è troppo estrema, ma sul ritorno al Nucleare in Italia la loro iniziativa mi sembra intelligente e faccio volentieri da cassa di risonanza. No Nukes, Rex

Ti iodio (di Greenpeace )

Con una “farmacia ambulante” Greenpeace ha distribuito a Roma il “Nuclease65”.

Con una “farmacia ambulante” Greenpeace ha distribuito a Roma il “Nuclease65”, ovvero materiale informativo sotto forma di scatolette di finte pillole allo iodio. Lo ioduro di potassio è un farmaco da banco che l’Autorità di Sicurezza Nucleare francese distribuisce ai cittadini e che, in caso d’incidenti con fuoriuscita di sostanze radioattive, deve essere assunto da tutte le persone che vivono in un raggio di 10 chilometri dai reattori.

Una distribuzione che dovrà essere pianificata in futuro anche dalla nuova Agenzia di Sicurezza Nucleare Italiana. Vere pillole allo iodio da 65 mg sono state consegnate, invece, alle Giunte regionali di Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Sicilia. Si tratta delle quattro regioni che potrebbero ospitare un reattore e che non hanno impugnato la legge 99/2009 con cui il Governo ha riaperto le porte al nucleare in Italia. Il farmaco serve a saturare la tiroide di iodio, riducendo il rischio di assorbire lo Iodio-131, uno degli elementi radioattivi emesso dalle centrali nucleari. Le pillole riducono il rischio alla tiroide, ma non hanno alcun effetto su altri organi del corpo che sono sensibili a molti altri elementi radioattivi come il Cesio-137, lo Stronzio-90, il Plutonio-239 e altri. I volontari di Greenpeace hanno distribuito le scatole di pillole di “Nuclease65” anche presso alcuni dei siti italiani che, in futuro, potrebbero ospitare impianti nucleari. In Italia, infatti, l’Enel vorrebbe realizzare quattro reattori francesi EPR, nonostante le Agenzie per la Sicurezza Nucleare di Francia, Finlandia e Regno Unito abbiano bocciato il progetto del sistema d’emergenza. L’attuale strategia energetica del Governo di rilancio del nucleare e del carbone serve solo a impedire lo sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili, con cui è possibile combattere i cambiamenti climatici. Greenpeace chiede al Governo di abbandonare questa strada pericolosa e puntare verso una rivoluzione energetica pulita.

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